I Van Halen sono stati una delle Hard Rock Band più grandi di tutti i tempi. Il loro apporto sul mondo della musica contemporanea è straordinariamente profondo; soprattutto grazie alla rivoluzione chitarristica con cui, il compianto eroe della sei corde Eddie Van Halen, co-fondatore della band, ha cambiato totalmente il modo di concepire la musica suonata alla chitarra. Nel corso degli anni, il gruppo ha avuto modo di mettere la firma su alcuni dei brani più evocativi nella storia della musica moderna. Riff incisivi e melodie pungenti collimavano alla perfezione con il carisma esplosivo espresso dai diversi frontman che si sono alternati con la band sul palco.
Eppure, alcune canzoni dei Van Halen non hanno mai ricevuto i plausi che meritavano, finendo spesso per essere sottovalutate. Parliamo di gemme dallo splendore particolarmente raro che sono passate sotto i radar degli ascoltatori meno meticolosi per i motivi più disparati e, nella maggior parte dei casi, non inerenti alla qualità stessa dei brani. In questa classifica, abbiamo deciso di rendere omaggio al lascito inestimabile dei Van Halen, elencando alcune delle canzoni più sottovalutate su cui la band abbia mai avuto modo di mettere la firma.
Put Out The Lights
Non tutti sapranno che, a notare per primo i Van Halen, fu Gene Simmons dei Kiss che; dopo aver assistito ad un loro concerto, nel 1976, si offrì di produrre alcune demo per loro. Ad oggi, le registrazioni della band di quell’epoca sono racchiuse nel Bootleg Album intitolato Zero. Sebbene il gruppo mostrasse, all’epoca, un sound acerbo e, ancora in corso di formazione, alcuni dei tratti salienti che hanno reso i Van Halen iconici emergono ancora, soprattutto in Put Out The Lights, che mostra i Van Halen di allora al massimo potenziale. Simmons, comunque, non riuscì a far scritturare i Van Halen; lasciando che la band conoscesse il suo destino da sola.
Baluchiterium
Il 1995 fu un anno abbastanza difficile per i Van Halen. Nel corso delle sessioni d’incisione per Balance, infatti, i rapporti tra la band e Sammy Hagar finirono per collassare. Quello, sarebbe stato il suo ultimo lavoro con i Van Halen. Eddie, dal canto suo, aveva raggiunto il punto di rottura con Hagar poco prima di incidere una delle canzoni più sottovalutate dei Van Halen. Baluchiterium, infatti, è un brano travolgente, la cui sezione ritmica si ispira chiaramente agli imponenti muri del suono creati da John Bonham nei Led Zeppelin e, nella quale Eddie ha avuto modo di esprimere a pieno le sue impressionanti doti chitarristiche. La canzone, comunque, avrebbe dovuto contenere una parte cantata, ma venne pubblicata come strumentale.
Crossing Over
Crossing Over è, forse, la canzone che presenta l’apporto emotivo più alto nell’intera discografia della band. Eddie Van Halen la scrisse nel 1983, dopo aver saputo del suicidio di un suo caro amico. La traccia, straordinariamente evocativa, è rimasta in archivio fino al decennio successivo quando, dopo la morte del manager dei Van Halen, Ed Leffler, il gruppo decise di pubblicarla come traccia bonus di una versione giapponese di Balance e come lato B del singolo Can’t Stop Lovin’ You. Ovviamente, la versione pubblicata dai Van Halen nel ’95, risente profondamente della crescita artistica del gruppo, nonostante parti della demo originale siano ancora ascoltabili distintamente.
Drop Dead Legs