Verso la fine degli anni ’90, gli U2 avevano raggiunto una fama straordinaria. Il culmine assoluto arrivò nel 2000 grazie alla pubblicazione dell’album All That You Can’t Leave Behind, considerato come un autentico capolavoro nel suo genere. Scopriamo insieme i tratti salienti di un disco che ha reso la band guidata da Bono Vox ancora più importante, fino ad assumere un significato storico.
Gli U2 e il rilancio grazie a singoli di alto livello
Il primo singolo di All That You Can’t Leave Behind, Beautiful Day, fu subito uno straordinario successo. Anticipò di circa tre settimane la pubblicazione del relativo album e contribuì a portarlo subito in vetta alle classifiche mondiali, come numerosi altri lavori discografici degli U2. Quindi, l’estate fu caratterizzata dal secondo estratto, Stuck In A Moment You Can’t Get Out. Fu un dialogo struggente tra Bono e Michael Hutchence, cantante degli INXS scomparso nel 1997 dopo essersi suicidato. Quindi, fu la volta del terzo singolo Elevation, colonna sonora del primo film di Tomb Raider. Con questo album, la band rock irlandese era praticamente ovunque.
Una nuova intensità in seguito agli attentati dell’11 settembre
La situazione cambiò in una delle date più famose della storia, l’11 settembre del 2001. Gli attentati terroristici negli Stati Uniti lasciarono in mondo nello sgomento assoluto. Dopo dieci giorni, gli U2 decisero di lanciare il loro urlo di dolore da uno studio di Londra. Dopo aver cantato la meditativa Peace on Earth, hanno sprigionato le loro grida con il quarto singolo dell’album in questione, Walk On, con l’aiuto di diversi altri artisti di supporto. In realtà, la prima canzone era stata concepita per ricordare le 29 vittime dell’attentato di Omagh in Irlanda del Nord, mentre la seconda era dedicata alle lotte sociali del politico birmano Aung San Suu Kyi. Dopo il tragico evento, il loro significato mutò radicalmente. Bono Vox, The Edge e gli altri membri del gruppo si esibirono dopo il primo tempo del Super Bowl 2002, interpretando Where the Streets Have No Name e ricordando le vittime degli attentati.
Gli straordinari risultati di All That You Can’t Leave Behind
Con le nuove vicende, All That You Can’t Leave Behind è diventato un disco ancora più potente. Raggiunse subito la vetta delle classifiche di tutto il mondo, oltre a vincere sette Grammy Awards. Ben due canzoni hanno vinto il premio per la registrazione dell’anno, ossia Beautiful Daynel 2001 e Walk On nel 2002. Un record ancora oggi imbattuto. Forse non è un disco stilisticamente perfetto, ma contiene brani estremamente profondi come When I Look At The World. Ed ecco che gli U2 riuscirono a tornare in auge con l’obiettivo di farsi riconoscere tra le band rock più grandi del mondo.
Altri album che hanno segnato la storia degli U2
All That You Can’t Leave Behindnon è stato l’unico album a segnare la lunga storia degli U2, ovviamente. Il precedente Pop, del 1997, è stato un diversivo rispetto agli altri lavori della band, anche se con picchi lontani rispetto a quelli mostrati in The Joshua Tree e Achtung Baby!. Nel 2004, fu la volta dell’ottimo How to Dismantle an Atomic Bomb, ma con un impatto inferiore rispetto al disco citato in precedenza. L’esperto musicale Stuart McPhee ha sottolineato quanto Bono sia stato in grado di dare una nuova vita al suo disco dopo i fatti dell’11 settembre. E gli U2 furono di nuovo capaci di reinventarsi.