Quasi ventun anni fa veniva pubblicata “Beautiful Day” degli U2, rilasciata come singolo. La canzone ottenne un successo notevole, confermato non solo dagli apprezzamenti dei fan e del pubblico ma anche dalle classifiche e dai vari premi vinti. Basta ricordare i tre Grammy Awards che fece guadagnare ai suoi compositori: uno come canzone dell’anno, uno come record dell’anno e l’ultimo come miglior performance rock fatta da un duo o da un gruppo. Ciò conferma la sua ottima posizione in quasi tutte le classifiche. Insomma, un singolo da amare. Ma come nasce “Beautiful day“? Come e quando è stata scritta? Qui la nascita e la registrazione di questa canzone.
Il contesto produttivo
L’ultimo album degli U2 era stato Pop pubblicato nel 1997. Vi è anche un live del 1998 PopMart: Live from Mexico City, inerente all’album appena citato. Per la nascita del loro ultimo album dobbiamo aspettare il 2000, quando viene fatto uscire All That You Can’t Leave Behind. E’ proprio in quest’ultimo che gli U2 inseriscono “Beautiful Day” che originariamente però, doveva essere diversa, tant’è che il suo primo nome fu “Always”. Lavorarono diverso tempo su questa canzone, eppure, non si dissero mai soddisfatti. Quello che desideravano come disse il co-produttore Daniel Lanois nel 2010: “il suono era un po’ bloccato nel bar, e come al solito le nostre aspettative erano alte. Volevamo sentire il futuro e non solo il passato“. I primi accordi erano stati scritti da Bono Vox e su questi poi fece lavorare il chitarrista The Edge. Furono proprio i co-produttori a decidere di dare una svolta alla canzone, poiché nemmeno loro erano del tutto soddisfatti dei progressi fatti.
Cosa fecero gli U2 durante la sessione che portò alla nascita di “Beautiful Day”?
Come riferito già prima, nessuno era totalmente soddisfatto dei risultati ottenuti. Fu così che i co-produttori un mattino decisero di incontrarsi in studio prima della band, per cercare di metter su qualcosa, o quantomeno di poter dare idee diverse. Quella sessione si rivelò molto proficua, poiché il lavoro fatto dai produttori ispirò davvero la band, che si mise a lavorare. Alla fine di una jam durata circa venti minuti Bono pronunciò queste parole: “E’ una bella giornata, non lasciartela scappare“.
Dopo questo primo lavoro e una pausa pranzo capirono che quella frase sarebbe potuta funzionare come ritornello. Inoltre, questa non fu l’unica modifica apportata dopo la prima “bozza”. Venne registrata una voce di accompagnamento e in generale tutto il processo di miscelazione risultò molto più complicato del previsto, poiché volevano abbandonare il timbro degli ultimi anni per ritornare verso i primi U2. Ciò che venne ricercato durante la composizione di questa canzone è stata la perfezione e visti i risultati ottenuti e il lavoro svolto, di sicuro, n’è valsa la pena.