Eddie Van Halen è senz’altro uno dei chitarristi più iconici della storia. La sua morte, risalente allo scorso 16 ottobre, non ha fatto altro che rendere il suo mito sempre più fulgido, rendendo la sua stella ben splendente nel firmamento del rock. Scopriamo insieme tutto quello che non sai su una vera leggenda, capace di conseguire successi straordinari sia da solista, sia con la collaborazione della sua band omonima.
Un’infanzia all’insegna della musica
Eddie Van Halen ha vissuto un’infanzia all’insegna della musica. Nato nel 1955 in Olanda e con origini indonesiane, il chitarrista ascolta numerosi strumenti fin da piccolo. Il papà Jan era un buon musicista jazz e lo indirizza verso il suono del pianoforte, per poi appassionarsi alla batteria e alla chitarra, la sua grande passione. Lo fa grazie all’aiuto del fratello maggiore Alex, oltre all’ispirazione ai Cream di Eric Clapton e a Jimmy Page dei Led Zeppelin. Con una crescita del genere, entrare nella musica era pressoché automatico.
Come Eddie Van Halen (non) ha inventato il tapping
Il tapping è una tecnica chitarristica che viene spesso associata ad Eddie Van Halen, seppur erroneamente. Infatti, non è stato lui ad inventarla in senso assoluto, ma l’ha solo saputa perfezionare. Si basò sulla classe di Steve Hackett dei Genesis e di Harvey Mandel, due dei chitarristi da lui più amati. Oggi, fare a meno di questo accorgimento tecnico risulta pressoché impossibile, specialmente nel rock e nell’heavy metal. Ma esisteva già nei mitici anni ’70.
Il primo nome dei Van Halen
Come si chiamavano in origine i Van Halen dei quali faceva parte anche il compianto Eddie? La loro nascita risale al 1975, in seguito all’incontro del chitarrista e di suo fratello Alex con il cantante David Lee Roth e il bassista Michael Anthony. All’inizio, non c’era alcuna intenzione di chiamare la band rock con il cognome dei due membri principali. Infatti, il progetto si chiamava Mammoth. Tutto nacque grazie alla scoperta da parte del bassista dei KISS, Gene Simmons, che li mise in contatto con l’etichetta discografica Warner e contribuì alla pubblicazione del primo album eponimo, nel 1978.
Eddie Van Halen, una figura omaggiata in tutto il mondo
Eddie Van Halen era un personaggio così iconico da essere omaggiato a più riprese, anche prima della sua morte. Il chitarrista è stato guest star nella sit-com Due uomini e mezzo, oltre ad essere stato citato nel film Ritorno al futuro e nel cartone animato Futurama. Al tempo stesso, nel videogioco Monkey Island c’è un personaggio molto simile alla sua figura. Non solo nella musica, dunque, Eddie viene omaggiato a più riprese.
Le due canzoni di Eddie Van Halen inserite in una colonna sonora porno
Nel 2006, Eddie Van Halen registrò due brani interamente strumentali, ossia Rise e Catherine. Non tutti sanno che queste due canzoni sono apparse in un film pornografico. La pellicola si intitola Sacred Sin ed è stata diretta da Michael Ninn, regista di film per adulti e grande amico del chitarrista. Una curiosità bizzarra, ma a sua volta interessante.
Lo straordinario assolo di chitarra durante il funerale di Dimebag Darrel
Il membro dei Pantera Dimebag Darrel morì l’8 dicembre 2004 in una circostanza traumatica. Il musicista, infatti, fu sparato mentre era sul palco. In occasione del funerale, fu Eddie Van Halen in persona a dedicargli un assolo memorabile. Quindi, prese la chitarra nera e gialla inserita nel disco Van Halen II e la seppellì nella bara insieme a Darrel. Un omaggio straordinario da parte di una persona perbene.