Attraverso la pubblicazione di nuovo materiale discografico, Tom Morello, celebre chitarrista dei Rage Against The Machine, non soltanto è tornato a dare lustro al suo grande talento artistico, attraverso un EP di grande valore, data la presenza di 5 tracce di buon livello, ma ha anche avuto modo di omaggiare, attraverso la sua realizzazione, Eddie Van Halen, attraverso una delle tracce presenti all’interno del suo nuovo lavoro discografico, intitolato Comandante. Il disco in questione è ascoltabile direttamente all’interno delle maggiori piattaforme di streaming che sono presenti e scaricabili in qualsiasi momento, apprezzando in questo modo il grande tributo che Tom Morello ha realizzato per il suo collega artistico, recentemente scomparso in modo tragico.
Comandante, il nuovo EP di Tom Morello
Presentato nel mercato discografico il 30 ottobre del 2020, Comandante è il nuovo EP di Tom Morello, celebre e storico chitarrista dei Rage Against The Machine. Comandante è un nuovo lavoro discografico, oltre che un prodotto di grande valore che vede Tom Morello di nuovo protagonista di una realtà prettamente strumentale, all’interno della quale non mancano riferimenti ben precisi a veri e propri mostri sacri della chitarra, come Jimi Hendrix e Eddie Van Halen. A proposito del chitarrista di Eruption, Tom Morello ha deciso di dedicare il terzo brano presente all’interno del suo disco, Secretariat, al chitarrista scomparso tragicamente all’età di 65 anni, a causa di un cancro alla gola che non è riuscito a sconfiggere.
Nell’album figura anche Slash, nella seconda traccia che prende il nome di Interstate 80. La collaborazione tra i due risulta essere un vero e proprio gioiello per gli amanti della chitarra e del rock in generale.
Chi sono i chitarristi preferiti di Tom Morello?
A proposito di mostri sacri della chitarra, di recente Tom Morello ha avuto modo di parlare di quali siano i suoi chitarristi preferiti, all’interno di un’intervista tutt’altro che banale. Tra le sue passioni figurano i seguenti: “In primo luogo, opterei per Jimi Hendrix e Jimmy Page, due colonne portanti del Rock. Avevo un poster di Randy Rhoads in camera che mi ispirava a fare pratica per otto ore al giorno, tutti i giorni. Poi, c’è sempre stato una sorta di conflitto tra David Gilmour e Tony Iommi. Il primo è uno dei miei preferiti per la caratura emotiva dei suoi lavori, ma i riff del secondo sono stati fondamentali per la mia formazione”.
E ancora: “Da piccolo andavo a giocare coi miei amici al Rainbow Bar di Los Angeles. Giocavamo al Monte Rushmore. Consisteva in una sorta di classifica, in cui ognuno di noi indicava la Top 4 dei suoi chitarristi e cantanti preferiti o dei peggiori assoli su dischi straordinari. Dopo aver stilato la classifica cominciavamo a ridere delle scelte degli altri. Era molto divertente. Nel corso della mia vita, comunque, ho avuto a disposizione alcune Top straordinarie. Mi spiego, ho avuto la possibilità di collaborare con dei frontmen formidabili, da Zack de la Rocha a Chris Cornell, passando per Bruce Springsteen. Mi sento davvero fortunato per questo“.