L’uscita di Syd Barrett dai Pink Floyd segna decisamente una cesura nelle dinamiche e nello stile musicale della band britannica. Quando il 6 Aprile 1968 il cantante esce ufficialmente dal gruppo, i rapporti con gli altri membri sono labili e compromessi, così come la sua salute mentale. In quel periodo Barrett tocca il fondo per poi lentamente risalire. Si butta in una breve carriera solista ma ben presto abbandona le scene definitivamente. Fino alla morte, avvenuta nell’anonimato e nell’indifferenza al mondo esterno nel 2006, lo storico fondatore dei Pink Floyd si dedica alla pittura e al giardinaggio. Le sue uscite e le apparizioni in pubblico sempre più sporadiche alimentano un mito che ancora oggi vive e si arricchisce di storie e aneddoti.
La nascita dei Pink Floyd: eredità, contributi e sperimentalismo
Syd Barrett è stato un cantautore, chitarrista, compositore e pittore britannico. Ma prima di tutto questo, immortale fondatore e leader dei Pink Floyd dal 1965 al 1968. In quell’anno a causa di non ben definiti problemi mentali e un atteggiamento irrequieto e imprevedibile, esce definitivamente dalla band. E’ il 6 Aprile del 1968.
L’eredità di un artista come Syd Barrett non è quantificabile con il semplice fatto di aver dato vita ad uno dei gruppi più influenti e iconici del mondo della musica mondiale. Lo stile chitarristico innovativo e sperimentale, la propensione alla ricerca di nuove tecniche – come dissonanze e distorsioni – il voler attingere al mondo dell’arte e della letteratura per i suoi testi, hanno fatto di Syd Barrett uno dei musicisti più completi e avanguardisti del mondo.
La sua attitudine anticonformista e a volte nonsense, alla ricerca continua di tutto ciò che fosse arte e artistico, ha avuto un enorme impatto su molti musicisti internazionali, come David Bowie e Jimmy Page. Secondo molta critica i successivi album dei Pink Floyd – The Dark Side of The Moon, Wish You Were Here e The Wall – sono stati largamente influenzati da Syd Barrett. Come anche buona parte della produzione alternative rock, glam rock e punk rock degli anni seguenti il suo ritiro, sui quali lo stile di Barrett lascerà un marchio indelebile e significativo.
Perché Syd Barrett esce dai Pink Floyd nel 1968?
Il 1967 rappresenta un anno di svolta non solo nella parabola musicale dei Pink Floyd ma anche nella vita privata di Syd Barrett. Il cantante inizia a mostrare i primi segni di un’attitudine incostante e imprevedibile, a cui molti continuano a dare una motivazione relativamente innocua. Per loro, la ricerca continua di Syd di tutto ciò che fosse anticonformista e nonsense potrebbe continuare a ripercuotersi nei suoi atteggiamenti. La verità è che, se la malattia mentale che lo colpì in seguito non era ancora insorta, un grande peso lo avevano le droghe pesanti di cui il frontman dei Pink Floyd faceva uso. Negli anni ’60 l’ambiente di Cambridge frequentato da Syd Barrett pullulava di droghe veloci, come speed e cannabis. Ma dal 1963 LSD giunse dagli USA fino in Inghilterra, aprendo la strada alla moda delle sostanze allucinogene.
Nel 1967 Syd Barrett si reca spesso a comprare LSD, abbandonandosi a trip lunghissimi, a cui aggiunge cannabis e qualche pillola di Madrax – un medicinale con lo stesso effetto della morfina se assunto con l’alcol. Durante le sessioni di registrazione Syd Barrett cambia continuamente le carte in tavola, aumenta e diminuisce il volume delle tracce apparentemente senza nessuna regola alla ricerca di tutto ciò che abbia un effetto artistico. Da quell’anno il cambiamento in Syd è netto e tutti se ne rendono conto. Il suo sguardo diventa vacuo e assente, senza alcun accenno di vitalità. Quando David Gilmour lo incontra a due mesi dall’uscita del disco, Barrett a malapena lo riconosce.
Questa incostanza si ripercuote anche nelle esibizioni dal vivo, durante le quali il cantante si siede agitando il plettro su una sola nota e lasciando alla voce Roger. Syd Barrett è gravemente malato e anche lui se ne è probabilmente reso conto: Scream Thy Last Scream (Old Woman with a Casket) e Vegetable Man delineano lo stato della sua salute mentale, sempre più flebile e incostante. A comportamenti più strani e stravaganti si aggiunge una chiusura in sé stesso che rende difficile per i Pink Floyd esibirsi dal vivo.
Il 3 Gennaio del 1968 David Gilmour entra ufficialmente nella formazione, teoricamente come supporto a Syd Barrett, ma all’atto pratico come chitarra solista e voce, per compensare le diserzioni sempre più frequenti del frontman. I membri della band iniziano a isolare e mettere sempre più da parte Syd, diventato ormai una minaccia per i tour dei Pink Floyd. Quando propone di tornare sulle scene “magari assieme ad un sassofonista e qualche corista” Roger Waters, David Gilmour e gli altri non supportano la sua idea. Il 6 Aprile 1968 Syd Barrett esce ufficialmente dai Pink Floyd.