Il 19 giugno, negli Stati Uniti, ricade una celebrazione particolarmente significativa per le comunità afroamericane. Il Giorno della Libertà, anche chiamato Juneteenth è stato istituito per commemorare l’abrogazione della schiavitù nel Texas; avvenuta il 19 giugno del 1865. Ci troviamo in un periodo storico particolarmente delicato per gli USA; dilaniati dagli orrori del razzismo e dalle lotte incessanti per la conquista dei diritti civili da parte delle comunità afroamericane, profondamente distrutte da quanto, recentemente, accaduto.
Molte personalità della musica si sono espresse al riguardo; l’opinione di Stevie Wonder appare come la più incisiva e collaterale. Stevie Wonder si è espresso sui social media, scagliandosi contro Donald Trump e condividendo il suo pensiero sulla celebrazione dello Juneteenth. Quello del leggendario cantante, è stato un messaggio di speranza che potrebbe accendere una luce, seppur fioca, nel tunnel ripido e oscuro nel quale gli Stati Uniti sono tristemente sprofondati.
Le parole di Stevie Wonder contro Donald Trump
Stevie Wonder ha condiviso il suo messaggio di speranza, incentrato su un’aspra critica nei confronti dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso il suo profilo Twitter. In particolare, il cantante ha detto: “Lo scorso venerdì abbiamo celebrato il Giorno della Libertà. Io non sono stato da meno, ma molti non hanno potuto festeggiarlo. Fattivamente, tre Stati non hanno ancora riconosciuto lo Juneteenth come una festa nazionale; sto parlando di Nord e Sud Dakota e Hawaii. Come ci si sente a celebrare una libertà per cui, ancora oggi, stiamo combattendo? Provo dei sentimenti tristemente familiari“.
Stevie Wonder ha citato i versi del suo famoso brano Visions per lanciare un desiderio di rinascita profondo e genuino, per poi continuare: “Se la vita può finire, tutto può farlo. Il razzismo può avere una fine, la brutalità delle istituzioni e della polizia può finire, la repressione economica delle minoranze può avere una fine. Le persone possono finire. Un movimento che non agisce è un movimento inerte“. Il leggendario cantante ha, inoltre, invitato i fan all’ascolto a votare alle primarie per spogliare Donald Trump dalla carica che ricopre: “Coloro che dicono di avere le condizioni degli afroamericani a cuore, devono muoversi per recarsi ai seggi e usare le mani per votare contro Trump, invece di dare solo aria alla bocca – ha detto Wonder – Il futuro è nelle nostre mani. Abbiamo il potere di votare, abbiamo il potere di cambiare le cose“.
Il monito del cantante ad agire
Stevie Wonder ha concluso il suo discorso muovendo alcune critiche nei confronti dei predicatori, di coloro che, travisando gli ideali del movimento Black Lives Matter, lo sfruttano solo per creare un nuovo fenomeno di costume; rivolgendosi in maniera particolarmente aspra alle figure istituzionali: “Sento parlare le persone ovunque, ognuno millanta la propria idea, ma nessuno si unisce ad un coro unanime che condanni gli orrori di cui questo paese si è orribilmente macchiato. Ho sentito la persona che ricopre la carica più alta affermare zelante che esistano brave persone in entrambi le fazioni. Razzisti, profanatori e violenti non possono essere assolutamente riconosciute come brave persone, è deplorevole”.
Dopodiché, Stevie Wonder si è scagliato, ancora una volta, apertamente contro Donald Trump, dicendo: “Un giorno, mostrerai il tuo dispiacere e chiederai scusa per ciò che hai fatto, perché i fatti gridano più forte delle parole“. Infine, il cantante ha detto la sua sullo slogan Black Lives Matter, imperversante su tutte le piattaforme online e i mass media: “Black Lives Matter non è solo un trend virale sui social o l’Hashtag del momento. Si tratta delle nostre vite. Si, tutte le vite sono importanti, ma solo quando lo sono anche quelle dei neri. Mi sono reso conto di quanto tristi fossero questi giorni quando ho capito di vedere meglio degli altri. L’Universo ci sta osservando, osserva tutti noi”.