Nel giorno del compleanno di Peter Buck, chitarrista storico dei REM fino al 2011 (anno dello scioglimento della band), vogliamo proprio approfondire i motivi – attraverso le parole di Mike Mills – che hanno spinto la formazione statunitense a sciogliersi, nonostante il grande successo e i grandi capolavori che era stata in grado di creare. Perchè c’è stato lo scioglimento dei REM?
La grande influenza di Peter Buck nella storia della musica
E’ nato il 6 dicembre del 1956 e la sua grande influenza nella storia della musica è più grande di quanto si possa pensare. Stiamo parlando di Peter Buck, chitarrista e fondatore dei REM, una delle band che più ha segnato un passaggio fondamentale nella storia non solo del rock, ma della musica in generale.
L’influenza non è soltanto indiretta: Buck è stato l’autore della maggior parte delle musiche del gruppo, da sempre un grande appassionato di musica (soprattutto moderna) e un continuo innovatore e sperimentatore. Eppure, per sua stessa ammissione, non è particolarmente dotato…
Perchè c’è stato lo scioglimento dei REM?
Lo scioglimento dei REM, avvenuto nel 2011, è stato uno degli eventi che più ha destabilizzato il mondo della musica. Una formazione che era stata in grado di determinarla e cambiarla, la musica stessa, di punto in bianco decise di non andare più avanti. Ma quali sono i motivi per cui la formazione statunitense ha deciso di non andare più avanti nel proprio percorso artistico e musicale?
Questi motivi sono stati offerti proprio da Mike Mills, bassista della formazione, che ha parlato senza mai nascondere la verità: “Per diverse ragioni. La prima era che il contratto con la Warner era finito, avremmo dovuto ragionare su cosa fare e, francamente, non ne avevamo alcuna voglia. La seconda è che il music business come noi lo avevamo conosciuto è morto. Tutto sta cambiando e a noi non è che il nuovo faccia impazzire. La terza è che volevamo essere la prima band della storia a sciogliersi perché voleva farlo e non perché era stata costretta. Volevamo avere il controllo della cosa: stringerci la mano e continuare a essere amici”.
Mills ha anche spiegato che, nonostante la pubblicazione di diversi Unplugged, le opportunità di vedere insieme i REM, anche per un tour, sono pochissime se non nulle: “No, no. Voglio dire, tutto può succedere, anche che domani io sia abbattuto da un meteorite. Ma non c’è nessun piano a riguardo, siamo felici di fare quello che facciamo”.