I Beatles come icona generazionale
Ci sono realtà che non hanno necessariamente bisogno di una presenza fisica per poter comunicare tutta la loro importanza; realtà che riescono a segnare una generazione o un’epoca semplicemente esistendo e portando con sè una scia infinita. Una di queste realtà è rappresentata dai Beatles: lo scioglimento dei Beatles, nonostante sia stato traumatico per i fan della band di Liverpool, non ha cambiato – di fatto – nulla nella cultura di massa.
I Beatles sono riusciti a creare un qualcosa di così tanto grande che la loro fine, dal punto di vista formale, non ha modificato nessun assetto. La loro importanza, ancora oggi, è indiscussa e indiscutibile. Sia dal punto di vista musicale, sia dal punto di vista culturale: la band inglese è stata un’icona generazionale.
I primi contrasti all’interno della band
Che lo scioglimento dei Beatles ci sarebbe stato non era indubbio: prime avvisaglie c’erano state a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. Più la band cavalcava il successo commerciale, attraverso album che giungevano ad un successo non sperato, più le tensioni divenivano parte integrante della vita comune all’interno della formazione.
Nel 1968 i membri della band viaggiarono verso Rishikesh, in India, dove tutti e quattro furono accolti dalla scuola spirituale di Maharishi Mahesh Yogi, mistico indiano. Dal ritorno dal viaggio, John Lennon e Paul McCartney decisero di creare una società di produzione – ribattezzata, poi, Apple – che, secondo il progetto, avrebbe dovuto valorizzare l’arte in ogni sua forma. In realtà, nonostante qualche occasione, la società fu più che altro un’etichetta che promuoveva gli album dei Beatles. Oltre tutto, assorbì molto tempo e denaro ai due membri dei Beatles, che avevano intrapreso un percorso diverso rispetto a Harrison e Starr.
I primi contrasti all’interno della band si osservano all’interno del White Album. Nonostante il successo planetario di questo prodotto discografico, si nota tutta la scissione che si sta creando. Ogni pezzo è completamente diverso rispetto a un altro, perchè è frutto di un lavoro indipendente da parte di uno dei quattro membri della band. Ne viene fuori un album complesso ed eterogeneo, ma che allo stesso tempo sottolinea la mancanza di coesione della formazione.
Lo scioglimento dei Beatles
Per risolvere questi problemi, i Beatles decidono di tornare idealmente alle origini. Questo ripristino di coesione e sonorità iniziali dovrebbe concretizzarsi con l’album Get Back, accompagnato dall’omonimo film. Tuttavia, il progetto viene continuamente rimandato e non si arriva mai ad una concretizzazione dello stesso.
Sono gli anni in cui i Beatles danno spettacolo dal vivo (basti pensare al famoso concerto sul tetto del quartier generale della Apple, a Londra) ma non fanno altro che discutere e litigare in sede di registrazione. I rancori, poi, furono alimentati anche dalla disfatta finanziaria della Apple, che aveva tenuti impegnati sia John Lennon che Paul McCartney. Insomma, tutti i presupposti per lo scioglimento dei Beatles ci sono, e questo avviene di lì a poco.
Il tracollo c’è quando sia McCartney che Lennon iniziano ad occuparsi di altri progetti: il primo del suo album da solista, il secondo della Plastic Ono Band. Paul McCartney comunicò la decisione di abbandonare i Beatles; Harrison e Lennon firmarono, in segreto, un accordo con il produttore Phil Spector (a cui affidarono i nastri di Get Back). Ne seguirono accuse legali e carriere distinte: li scioglimento dei Beatles si era concretizzato.