Quando sei un artista di fama mondiale e guidi una delle più grandi formazioni al mondo come i Rolling Stones, può capitare di non apprezzare particolarmente qualche lavoro della tua band. Quando arrivi ad un certo livello, infatti, non riesci più ad accontentarti e vuoi ottenere solo il meglio dalle tue prestazioni e dal tuo gruppo. Mick Jagger -storico membro fondatore dei Rolling Stones insieme all’iconico Keith Richards– nonostante incarni perfettamente il motto “sesso, droga e rock and roll”, è sempre stato un artista molto esigente, serio e professionale. Quando si tratta di imbracciare lo strumento e suonare, infatti, Jagger dimostra sempre molta professionalità ed impegno. Mick Jagger, inoltre, non è il classico artista che si affeziona ai brani della sua band e, al contrario, quando c’è qualcosa che non va è il primo a farsi avanti.
Rolling Stones, ecco quali sono i testi della band che non piacciono a Mick Jagger
Nel 2001, ad esempio -durante un’intervista per il sito web di Paul Dunoyer– Mick Jagger ha aperto una grande parentesi sull’album Exile on Main St., pubblicato dai Rolling Stones nel 1972. Stando al racconto di Jagger le registrazioni per questo disco si tennero in diversi luoghi ed includevano: gli Olympic Studios di Londra e il suo studio personale casalingo a Stargroves, Hampshire.
“C’era sempre un’atmosfera festosa -ha ammesso Mick Jagger- ad un certo punto arrivai a pensare che non avremmo mai e poi mai terminato questo album.”
L’album Exile on Main St.
Il vero problema, però, era un altro: per Mick Jagger alcune canzoni presenti nel disco Exile on Main St. (letteralmente ‘in esilio sulla strada principale‘) non erano abbastanza all’altezza. Anzi a dirla tutta per Jagger definirle canzoni era perfino un complimento:
“Certo, alcune delle canzoni presenti nell’album sono davvero belle, ma altre… non sono nemmeno definibili come tali. Non ci sono testi memorabili in quest’album, come ad esempio ‘Casino Boogie’. Certo, alcune canzoni come ‘Tumbling Dice’ e ‘Sweet Virginia’ sono veramente buone, ma il resto…”
Probabilmente, però, Mick Jagger è stato un po’ troppo severo con se stesso e con i suoi colleghi. In questo 2020, infatti, la rivista Rolling Stone ha pubblicato come ogni anno la lista dei 500 miglior album al mondo e… indovinate un po’? Exil on Main. St si è posizionato al quattordicesimo posto superando alcune pietre miliari della storia della musica come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, London Calling dei Clash ed Highway 61 Revisited di Bob Dylan.