Se c’è una canzone che ha fatto la storia della nostra musica, quella è Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. È uno di quei brani iconici della nostra cultura che ha conquistato generazioni, di recente 50 artisti lo hanno cantato per raccogliere fondi per la Croce Rossa. Sembra essere allegra e spensierata, una vera botta di vita, eppure non è esattamente così.
Il successo di Rino Gaetano
Oltre ad essere particolarmente importante per noi tutti, la canzone fu fondamentale per Rino Gaetano. Infatti, gli permise di farsi conoscere al grande pubblico. Uscì con 45 giri molto particolare, che conteneva proprio solo questo brano. Ma bastò a farlo apprezzare e canticchiare da tutti.
Ma il cielo è sempre più blu, il testo
Chi ama l’amore e i sogni di gloria
Chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria
Chi mangia una volta, chi tira al bersaglio
Chi vuole l’aumento, chi gioca a Sanremo
Chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ama la zia, chi va a Porta Pia
Chi trova scontato, chi come ha trovato
Na na na na na na na na na na
La canzone è lunga ben otto minuti e quindi venne divisa in due parti, mentre la versione più nota è più breve. Il testo è molto semplice apparentemente e si basa su una serie di parallelismi: nelle strofe vediamo “chi” come soggetto e varie azioni, con la conclusione che consiste nel titolo del brano. Naturalmente come sempre accade anche Ma il cielo è sempre più blu è stata censurata. Per esattezza furono censurate due frasi: Chi tira la bomba, chi nasconde la mano. Chi ascolta Baglioni, chi rompe i coglioni.
Una spensieratezza cupa
Come moltissime canzoni di Rino Gaetano, anche le più famose celano dietro l’apparente allegria un impegno. Non è sbagliato divertirsi a cantare con spensieratezza questo brano importante così conosciuto, tuttavia bisogna anche comprenderne il significato profondo. Lo scopo centrale è sviscerare le contraddizioni della società e le differenze economiche e sociali tra le persone con ironia. Rino Gaetano disse in un articolo di Ciao 2001:
“Ci sono immagini tristi o inutili, ma mai liete, in quanto ho voluto sottolineare che al giorno d’oggi di cose allegre ce ne sono poche ed è per questo che io prendo in considerazione chi muore al lavoro, chi vuole l’aumento. Anche il verso «chi gioca a Sanremo» è triste e negativo, perché chi gioca a Sanremo non pensa a chi vive in baracca”.
Il bellissimo titolo diventato famoso ormai dal 1975 in cui è uscita, simboleggia praticamente il fatto che il mondo va avanti comunque vada, che la natura ci rende uguali tutti. Il cielo sotto cui siamo è lo stesso e a prescindere dai nostri problemi, continua ad essere blu.