Il 3 novembre del 1992, i Rage Against The Machine pubblicarono il loro primo album in assoluto, che portava il loro stesso nome. Il mix di hip hop e metal conquistò subito il pubblico, grazie ad un singolo di assoluto rilievo come Killing In The Name, che fu il primo ad entrare nelle classifiche internazionale alcuni mesi dopo, nel febbraio del 1993. Scopriamo le origini di questo album in grado di segnare un’epoca.
Killing In The Name, il singolo che rese i Rage Against The Machine famosi
Killing In The Name è un brano dal ritmo incalzante, che si apre con una chitarra arrotolata e una linea di basso ad alta tensione. Dopo un rap iniziale, il ritmo esplode con chitarre all’ennesima potenza, accompagnate da ripetuti “vaff… non farò quello che mi dici!”, per ben 16 volte in totale. Il primo ascolto nella BBC è stato abbastanza traumatico per gli ascoltatori, con un’apparizione accidentale e lo speaker radiofonico sospeso per una settimana. Parole e suoni del genere erano un vero e proprio tabù agli inizi degli anni ’90. Tuttavia, i Rage Against The Machine divennero famosi e iniziarono a dare vita alla loro rivoluzione musicale.
Un album che non ha perso il suo impatto dopo 28 anni
A 28 anni dalla sua uscita, il disco omonimo di debutto dei Rage Against The Machine non ha perso il suo potere. I messaggi di Malcolm X, Public Enemy e Martin Luther King si erano mescolati con un rap metal all’avanguardia. In un contesto caratterizzato da disordini sociali, tensioni razziali e una guerra sfiorata in Medio Oriente, un brano così arrabbiato calzava a pennello. Eppure, la nascita di un progetto così ben riuscito aveva, in realtà, fondamenta piuttosto casuali.
Come si sono formati i Rage Against The Machine
Prima di iniziare a suonare insieme, il cantante Zack de la Rocha, il chitarrista Tom Morello, il bassista Tim Commerford (Timmy C) e il batterista Brad Wilk avevano suonato con varie band californiane di livello mediocre. Zack e Tim si conoscevano fin da piccoli e provenivano da famiglie piuttosto radicali, entrambe alle prese con il razzismo. Quindi, arruolarono anche gli altri due musicisti, dando vita ad un progetto straordinario. Ad ogni modo, i Rage Against The Machine non avevano alcuna ambizione commerciale ai loro inizi, puntando sulla creazione di una musica pura e autentica. Tuttavia, era ben chiaro fin da subito quanto il gruppo fosse in grado di suonare qualcosa di unico e originale.
Come nacque il primo disco dei RATM
Il disco d’esordio dei Rage Against The Machine riusciva a mettere in mostra tutti i punti di forza del rap metal. Era stato realizzato con il desiderio di riversare uno sfogo di natura politica, che negli anni successivi avrebbe influenzato il nu metal e dato vita a progetti come i Korn, i Limp Bizkit e gli Incubus. La copertina dell’album era volutamente provocatoria, con la raffigurazione del sacrificio del monaco buddista Thich Quanf Duc, che si diede fuoco contro il trattamento del governo del Vietnam del Sud nei riguardi della sua religione. Potenza e rabbia si sono notate subito, con canzoni iconiche come Bullet in the Head, Know Your Enemy, Bombtrack e Settle for Nothing. Un successo straordinario, rimasto fino ai giorni nostri.