Clint Eastwood rappresenta, non a caso, uno dei volti più noti all’interno della storia del cinema, nonché uno degli attori che sono stati particolarmente apprezzati e amati nell’ambito della cinematografia stessa. Per quanto il personaggio ideologico e politico sia stato oggetto di molte polemiche, riguardanti soprattutto alcune uscite pubbliche e alcune dichiarazioni dello stesso attore, il talento e la professionalità di Clint Eastwood non sono mai stati oggetto di discussione. Nella storia dell’attore statunitense c’è stato un momento preciso di massimo contatto con il rock e, in particolar modo, con Elvis Presley. Il cantautore statunitense, infatti, ha sostituito Clint Eastwood in un film western, proprio perchè l’attore rifiutò il ruolo di Jesse Wade. Vi parliamo della storia di Un uomo chiamato Charro e del ruolo di Elvis Presley all’interno dello stesso.
La produzione di Un uomo chiamato Charro e il ruolo di Elvis Presley
Non volendo approfondire direttamente la trama ma considerando la produzione di Un uomo chiamato Charro, film western del 1969 diretto da Charles Marquis Warren ed interpretato da Elvis Presley, vale la pena considerare che il primo attore che era stato scelto per l’interpretazione nel ruolo di Jesse Wade era Clint Eastwood, che però rifiutò la parte. Per questo motivo si decise di virare verso tutt’altro nome, e la produzione scelse che il protagonista del film western sarebbe stato interpretato da Elvis Presley, che aveva già all’attivo diversi titoli nell’ambito della sua cinematografia, per quanto fossero improntati a dei film che prevedevano continuamente esibizioni canterine e dedicate più nello specifico alla figura del Elvis Presley cantante, più che delle Elvis Presley attore.
Quando il cantautore, che aveva avuto modo di leggere i copioni e di capire quale sarebbe stata la parte che avrebbe interpretato, si rese conto dell’assenza di canzoni e della presenza di un ruolo drammatico da attore, accettò di buon grado, per poi scoprire, il primo giorno di riprese, il 22 luglio del 1968, che gran parte delle battute delle scene previste inizialmente nel copione, tra cui scene violente di nudità, erano state cambiate senza la sua approvazione. Per quanto il prodotto cinematografico possa inserirsi all’interno di una trattazione relativa alla figura di Elvis Presley, gli addetti ai lavori e i fan dello stesso cantante statunitense non hanno mai apprezzato la sua presenza all’interno di quel film, dal momento che c’è ben poco riferimento alla figura del cantautore e molto più a quella di un attore che sembra non reggere il passo con le dinamiche cinematografiche.
La filmografia di Elvis Presley
La filmografia di Elvis Presley è ricca di una serie di lavori che vanno dalla fine degli anni cinquanta fino al 1969, a dimostrazione di un talento che non si è mai espresso soltanto nel mondo della musica. Non volendo citare tutti i prodotti della stessa ma soffermandoci soltanto sugli ultimi film, che vanno dal 1966 in poi, vi citiamo parte delle prove attoriali di Elvis Presley:
- Frankie e Johnny (Frankie and Johnny), regia di Frederick de Cordova (1966)
- Paradiso hawaiano (Paradise, Hawaiian Style), regia di Michael D. Moore (1966)
- Voglio sposarle tutte (Spinout), regia di Norman Taurog (1966)
- 3 “fusti”, 2 “bambole” e… 1 “tesoro” (Easy Come, Easy Go), regia di John Rich (1967)
- Fermi tutti, cominciamo daccapo! (Double Trouble), regia di Norman Taurog (1967)
- Miliardario… ma bagnino (Clambake), regia di Arthur H. Nadel (1967)
- Stay Away, Joe, regia di Peter Tewksbury (1968)
- A tutto gas (Speedway), regia di Norman Taurog (1968)
- Live a Little, Love a Little, regia di Norman Taurog (1968)
- Un uomo chiamato Charro (Charro), regia di Charles Marquis Warren (1969)
- Guai con le ragazze (The Trouble with Girls), regia di Peter Tewksbury (1969)
- Change of Habit, regia di William A. Graham (come William Graham) (1969)