Stilare una classifica rock è sempre un’impresa non facile. Ovviamente ogni singolo parere sarà soggettivo e determinato da gusti personali, conoscenze e competenze musicali, influenze e preferenze. E, questo, a maggior ragione se si tratta di iconiche copertine rock degli album.
Le copertine rock più belle di sempre
Da anni ed anni, ormai, le copertine sono parte integrante di un album. Potranno cambiare gli strumenti, le stagioni, le tendenze, ma le copertine sono e saranno sempre parte integrante dell’industria musicale. Andiamo a dare quindi uno sguardo ad alcune leggendarie copertine, cercando di capire, insieme, quale sia la più bella di tutti i tempi.
The Velvet Underground & Nico
The Velvet Underground & Nico è probabilmente una delle copertine più celebri di Andy Warhol e in generale della musica mondiale. Il disco, conosciuto anche come ‘banana album’ per via della raffigurazione di una banana sullo sfondo della copertina, è il primo lavoro discografico dei Velvet Undergound. Il contributo di Andy Warhol è stato fondamentale non solo per quanto riguarda la cover dell’album, ma anche e soprattutto per quanto concerne la produzione dello stesso.
Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band
L’ottavo album dei Fab Four è considerato ancora oggi come il più grande successo discografico mai realizzato dalla band. Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, pubblicato nel 1967, si presenta come il punto più alto della creatività dei Beatles. Non a caso, infatti, l’album è stato inserito al primo posto da Rolling Stone nella lista dei 500 miglior album di sempre.
Somewhere In Time
Quando citiamo Somewhere in Time, sesto album in studio dei Maiden, stiamo parlando probabilmente del lavoro discografico più complesso mai elaborato dalla band di Londra. La complessità consiste non soltanto per quanto riguarda i testi e le strumentazioni, ma soprattutto per l’iconica copertina.
The Dark Side Of The Moon
E, ora, veniamo a quella che dovrebbe essere la copertina rock più bella di tutti i tempi. Attenendoci ad un sondaggio di Music Radar, in collaborazione con il quotidiano inglese Daily Mail, si tratterebbe di The Dark Side Of The Moon. Quando parliamo di questo lavoro discografico raccontiamo la storia di uno dei maggiori successi dei Pink Floyd. Il disco in questione non è una semplice raccolta di canzoni e nemmeno un concept album qualunque: è il disco del tempo, della morte, del denaro, dell’alienazione mentale, dei viaggi e della follia.
Questo iconico prisma, col tempo, è diventato non solo uno dei simboli principali della storia dei Pink Floyd, ma anche della musica in generale. E, per riuscire a capirne in pieno il significato, ci affidiamo alle parole di Storm Thorgerson, uno dei due ideatori di questa iconica copertina:
“Ho sempre visto il triangolo come simbolo di pensiero e ambizione e ho trovato questi elementi nei testi di Roger. Quindi poi ne ho fatto un prisma, perché ritenevo che appartenesse all’anima dei Floyd.”