We Are The World è, forse, il più famoso brano concepito e inciso per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. L’obiettivo della canzone, infatti, era di destinare i proventi delle vendite alle persone affette dalla carestia che, in quegli anni, attanagliava il territorio etiope. A prestare la voce nella meravigliosa traccia, alcuni degli artisti di maggior spicco nel panorama degli anni’80. Da Michael Jackson a Lionel Richie, passando per Cyndi Lauper e Bruce Springsteen. Nonostante, all’epoca, Prince, stesse toccando l’apice del successo, questi non figurò nell’annovero di grandi nomi dei partecipanti.
A questo punto, la domanda sorge, quindi, spontanea; perché Prince non cantò in We Are The World? Nacquero conflitti di natura etica nel far fronte alla sua esibizione? In realtà, il cantante, fu spinto a rifiutare da una motivazione più o meno valida, seppur al quanto discutibile.
La scelta di Prince di rifiutarsi di cantare su We Are The World venne vista quasi come un affronto. Di certo, l’arroganza marchio di fabbrica del celeberrimo artista, giocò un ruolo chiave nella sua presa di posizione. Prince, infatti, si limitò a dire che non riuscisse ad apprezzare il brano; che We Are The World non gli piacesse per niente. Wendy Melvoin, che faceva parte, insieme a Prince, dei Revolution, ha affermato, nel libro Let’s Go Crazy, che l’artista odiasse la canzone. La donna, infatti, ha ricordato le asserzioni amare e controverse di Prince che disse esplicitamente che We Are The World avrebbe sminuito il suo ruolo di cantante. Inoltre, il musicista non aveva intenzione di cantare insieme ai colleghi.
Lionel Richie provò a convincere Prince
Lionel Richie ha ricordato di aver tentato più volte di convincere Prince a lavorare alla canzone. “Lo chiamai e gli dissi che eravamo tutti in studio e che mancava solo lui”, ha esordito Richie; che poi, ha continuato: “Prince mi chiese se potesse incidere in una stanza separata. Dopodiché, riagganciò. Disse che mi avrebbe richiamato, ma non lo fece”. Per provare a giustificare il pessimo comportamento di Prince, Richie aggiunse che, agire in determinati modi, fosse insito nella sua indole.
“Avrei tanto voluto essere qui e raccontare come, le cose, siano andate diversamente; ma Prince era fatto così. Non sopportava di condividere la scena con altre persone“, ha concluso Richie. Il leggendario artista, però, propose un compromesso che l’avrebbe comunque visto partecipare a We Are The World. Prince, infatti, espresse la volontà di suonare la chitarra sulla celeberrima traccia. Il produttore del brano, Quincy Jones, profondamente deluso dall’arroganza di Prince, rispose aspramente, affermando di non aver bisogno di lui.
Il brano fu registrato nel 1984, a poche ore di distanza dalla cerimonia di assegnazione degli American Music Awards. Il manager di Prince, Bob Cavallo, gli consigliò di non partecipare alla festa che si sarebbe tenuta dopo la serata; l’artista, ovviamente, non seguì il consiglio del manager, danneggiando la sua immagine pubblica. We Are The World, in ogni caso, ha raggiunto l’astronomica cifra di 60 milioni di dollari. A sostituire il cantante nelle linee ad egli assegnato, provvedettero gli Huey Lewis & The News.