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Pink Floyd, “One of my Turns”: lo sfogo di Pink

I Pink Floyd sono noti per essere riusciti a dare a quasi ogni loro album un assetto che può essere ricondotto alla definizione di concept album, poiché, effettivamente, lo sono. Album come The Wall uscito nel 1979, non possono essere letti come contenitori di canzoni, il cui significato è poi a sé. Bisogna fare una lettura completa, così da incastrare bene ogni singolo componente e fare in modo di dare un senso considerando però il tutto, non il singolo componimento. Se The Wall venisse letto -o giustamente ascoltato- in maniere errata, il risultato sarebbe una comprensione parziale. Tra le canzone contenute in The Wall dei Pink Floyd ritroviamo anche “One of my Turns” che racconta di un episodio della vita di Pink e che porta con sé un significato specifico, poiché è uno snodo della sua esistenza.

Cosa ha portato alla costruzione del metaforico muro?

Come ben sappiamo Pink è il protagonista del suddetto album. Un bambino, un ragazzo, un uomo, che ha dovuto fare i conti con tante persone nella sua vita e che negativamente l’hanno segnato. La madre, il maestro tanto conosciuto e presente nel video “Another Brick in the Wall“; quindi la scuola, la moglie, le sue stesse aspettative. Difficile dire cosa abbia più contribuito al suo malessere, ma di certo l’azione e la pressione di tutte queste persone che tecnicamente avrebbero dovuto stargli vicino, l’hanno quasi portato ad un punto di non ritorno. Il muro che nasce con l’album, sarà poi abbattuto quasi in chiusura. The Wall allora, apre e chiude un percorso, regalandoci spazi e stralci di vita di una persona con una che può sembrare tanto lontana, ma in verità è forse più vicina di quanto ci aspettiamo.

One of my Turns”: cosa ci raccontano i Pink Floyd del loro protagonista in questa canzone?

Come già puntualizzato prima, siano di fronte ad uno snodo della vita di Pink. Ci troviamo nella seconda parte delle quattro che compongono l’album -e come approfondito in The Wall Analisys- dopo aver visto quello che potremmo definire il lato più oscuro di Pink, abbiamo a che fare con un contesto a tratti più tangibile.

Pink sospetta che la moglie abbia un’altra relazione e che quindi lo stia tradendo, ed effettivamente, ha ragione. Invita quindi una groupie nel suo appartamento, ma entra in una sorta di trance che non gli permette di comunicare con la ragazza. Nonostante le varie sollecitazioni della stessa, Pink non darà segnali. In preda ad un attacco d’ira però distruggerà la camera, mentre la ragazza fuggirà via, spaventata. A questo segue la sua insolita domanda “perché fuggi via?” e un generale senso di vuoto. La canzone, come ben si evince dal titolo, è tanto uno dei punti di non ritorno di Pink , che si sente quasi spezzato, sensazione confermata dai seguenti versi:  “Freddo come una lama di rasoio / Stretto come un laccio emostatico / Asciutto come un tamburo funebre”. 

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