Alcune stelle della musica smettono di brillare sul palco, ma non nei cuori delle persone. Syd Barrett, il viaggiatore spaziale, si esibì nel suo ultimo concerto nel 1972, dopo due anni in cui rimase fermo. La sua apparizione fu vicino al King’s College di Cambridge, nella sede per concerti Corn Exchange, Inghilterra, a fianco del musicista blues statunitense Eddie Guitar Burns.
King’s College di Cambridge: l’ultimo concerto di Syd Barrett
Eddie Guitar Burns, dopo aver eseguito dei set da solista, annunciò nel 1972 che avrebbe eseguito una jam-session in compagnia del genio di Syd Barrett alla chitarra, Twink (ex membro dei Pink Fairies) alla batteria e Jack Monck; ex bassista dei Delivery. Quest’ultimo, dopo la dichiarazione di Burns, andò a trovare Twink, il quale conosceva Barrett, per coinvolgere il primo frontman dei Pink Floyd ad aggregarsi.
Syd accettò la proposta e la nuova band, che verrà chiamata STARS, iniziò a provare in casa sua. Qualche anno dopo Twink raccontò come si formò il gruppo, che diventò tale durante una merenda con tè e biscotti: “Ci mettemmo a fare una jam-session nel seminterrato della casa di Syd. È stato veramente un grande piacere lavorare con lui“.
L’esordio degli STARS avvenne in un caffè di East Road, ma con l’avanzare del tempo i concerti cominciarono a susseguirsi. Jack Monck, a proposito di quel periodo, rivelò: “Syd aveva un grandissimo talento naturale, però gli mancava la disciplina. Avevamo problemi persino durante le prove, e questo era dovuto al fatto che non si esercitava mai. Non era facile capire se fosse soddisfatto o no, ma credo che almeno in un paio di live si sia divertito“.
Syd Barrett aprì l’ultimo dei suoi live, insieme agli STARS, il 20 gennaio del 1972 al Corn Exchange di Cambridge, con una versione lenta di Octopus. Il pubblico però non riuscì a capirne le parole, e questo provoco dello sconcerto generale. L’eterno frontman dei Pink Floyd proseguì con Dark Globe, Gigolo Aunt, 2Baby Lemonade, Waving My Arms e Lucifer Sam.
Jack Monck ricordò il momento di quello spettacolo in cui, dopo aver eseguito Gigolo Aunt, Syd Barrett mormorò di non sapere come si intitolasse la canzone: “Fu l’ultimo concerto che tenemmo. Non si trattò di un completo disastro, ma si poté avvertire nel pubblico una chiara atmosfera di freddezza nei confronti di quello che era stato presentato loro come un grande ritorno“, e concluse: “Quello che la gente vide era un uomo che si stava disintegrando. Un brutto spettacolo; e il problema è che non si trattò di finzione, ma che ciò che stava accadendo era reale“.