R3M

Pink Floyd: Fabrizio De Andrè ha plagiato la band per Fiume Sand Creek?

Fabrizio De André rappresenta, senza dubbio, una delle personalità più importanti che si siano distinte nella storia della musica italiana. Il cantautore genovese, che ha saputo raccontare di realtà alternative, dimenticate e mai trattate nell’ambito della musica, si è affermato in Italia e nella storia della musica internazionale attraverso dei veri e propri capolavori musicali, che non possono essere dimenticati e che, allo stesso tempo, meritano di essere citati in qualsiasi occasione. Allo stesso tempo, non di rado è stato sottolineato come Fabrizio De Andrè riprendesse molto da una tradizione estera, che portava il canto e il cantautorato a svilupparsi attraverso delle dinamiche narrative che ispirarono particolarmente il genovese. Basti pensare all’influenza di Bob Dylan, a quella dei cantautori francesi e, in qualche modo, anche a quella grande ispirazione che i Pink Floyd hanno caratterizzato per il genovese, in grado di riprendere molto degli atteggiamenti musicali artistici di formazioni e cantautori che hanno fatto la storia. Nel caso specifico di questo articolo, però, vogliamo parlarvi di quel possibile, almeno così come è stato definito, plagio di Fabrizio De Andrè a Summer ’68 dei Pink Floyd, brano presente all’interno di Atom Earth Mother, del 1970. Ma quanto sono fondate queste accuse e che cosa c’è da dire in merito?

La storia di Summer ’68 dei Pink Floyd

Prima di prendere in considerazione l’eventuale plagio di Fabrizio De Andrè ai Pink Floyd, stando comunque attenti a quanto noi stessi affermiamo nel rispetto di uno dei più grandi cantautori della storia della musica, vale la pena prendere in considerazione Summer ’68, il brano dei Pink Floyd presente al lato B dell’album Atom Earth Mother, scritto è interpretato da Richard Wright; il brano si ispira particolarmente a Béla Bartók, un compositore, pianista e etnomusicologo ungherese particolarmente caro a Richard Wright. Allo stesso tempo, attraverso le frasi emblematiche presenti all’interno del testo, sembra quasi come se Rick Wright volesse svelarsi alla moglie attraverso le sue avventure, che caratterizzano il contenuto portante il significato del testo.

Il plagio di Fabrizio De André in Fiume Sand Creek

A questo punto, avendo considerato la parte che eventualmente è stata plagiata attraverso la trattazione del brano dei Pink Floyd, possiamo prendere in considerazione anche il brano che vede Fabrizio De Andrè accusato. La canzone in questione è Fiume Sand Creek, che fa riferimento chiaramente al massacro di Sand Creek che si verificò il 29 novembre del 1864, nell’ambito di uno dei più grandi eventi sanguinosi che si siano verificati negli Stati Uniti d’America.

Pur non volendo approfondire le dinamiche storiche che hanno portato alla realizzazione di questo brano, basti pensare a quanto ci fosse di sentito, da parte di Fabrizio De Andrè, nella realizzazione di una canzone che si ritrova come prima traccia del suo decimo album in studio, comunemente ribattezzato come L’Indiano. Non a caso, in tantissime occasioni Fabrizio De Andrè ha avuto modo di sottolineare come la scoperta dell’America e la successiva conquista della stessa abbiano caratterizzato degli eventi tragici per popolazioni indigene che si erano stabilite da molto tempo. Il brano, lo si nota senza un’analisi approfondita, nella sua struttura ritmica e nella sua musicalità riprende molto da Summer ’68 dei Pink Floyd, attraverso un ritmo dominante che è analogo. Nella nostra soggettività non ci sentiamo di dire che questo non possa caratterizzare un plagio, quanto più un omaggio artistico che molto spesso ritroviamo all’interno del cantautorato italiano, basti pensare a una figura come Franco Battiato, emblematico in questo genere, e che ha portato Fabrizio De Andrè ad essere vicino a molte correnti artistiche che, in qualche modo, l’hanno ispirato e hanno determinato il successo della sua incredibile musica.

Articoli correlati

Condividi