L’abbandono di Roger Waters avrebbe dovuto, irrimediabilmente, segnare i Pink Floyd. Dopo anni e anni di successi e grande storia, la band britannica tra le più famose di sempre si sentì priva di uno dei pilastri fondamentali della formazione che, lo si voglia o meno, fu una delle cause maggiori del grande successo della band. Allo stesso tempo, però, la figura sempre più accentrata di Waters iniziò a diventare un peso e un problema per gli altri membri della band, fino all’inevitabile scontro che portò a una rottura sconvolgente per i fan dei Pink Floyd. Vogliamo raccontarvi il motivo di questo scontro.
Lo scontro tra Roger Waters e David Gilmour per problemi di contratto
Tutti conoscono le grandi difficoltà che hanno portato i Pink Floyd, già dalla realizzazione di The Wall, a giungere progressivamente allo scioglimento. Forse non tutti conoscono, però, il motivo esatto che portò Roger Waters e David Gilmour allo scontro, quella che – in gergo – viene definita come “la goccia che fa traboccare il vaso”.
A seguito di The Final Cut, l’ultimo album con Roger Waters all’interno della formazione, la band decise di prendersi una pausa per cercare di risanare i bollenti spiriti e per far sì che ogni membro si dedicasse alla propria carriera da solista. Waters approfittò della pausa per ridefinire il suo contratto: l’accordo con il manager sarebbe dovuto essere segreto, ma quando questo parlò con gli altri membri della band venne licenziato. David Gilmour era stanco di una simil dittatura, e diede vita al litigio che determinò la rottura.
Fu una cena, nel 1984, a sancire la fine definitiva della collaborazione, come ha dichiarato Nick Mason: «Data la nostra generale bonarietà e il tacito consenso, Roger aveva creduto erroneamente che noi avremmo accettato che i Pink Floyd fossero praticamente finiti. Io e David invece pensavamo che, una volta che Roger avesse ultimato Pros and Cons, la vita sarebbe continuata. Dopotutto anche in passato c’erano state diverse interruzioni. Di certo, le nostre capacità comunicative continuavano pericolosamente a latitare. Uscimmo dal ristorante con visioni diametralmente opposte di quello che si era deciso».
Le dichiarazioni di David Gilmour sull’abbandono di Roger Waters
Diversamente da quanto potesse pensare Roger Waters, il suo abbandono non compromise la carriera dei Pink Floyd che, anzi, seppe in qualche modo riscattarsi con gli ultimi lavori, benché bollati dallo stesso Waters come fallimentari. Quel torpore accumulato negli anni, e che sembrava essere proprio di chi non aderiva ai dettami di Waters, fu scosso dopo l’abbandono del britannico.
Ciò è quanto, in soldoni, ha dichiarato David Gilmour negli anni: “Non è stato un peso, anzi è stata la possibilità per tornare a rialzarmi dal torpore ed alla fine ha funzionato bene. Quando Syd è andato via le cose sono cambiate completamente perché era evidente che i nostri punti di forza ed i nostri equilibri senza di lui sarebbero stati completamente diversi. Roger ha preso in mano le redini della band ed in pochi anni ha affinato le sue capacità di compositore fino ad avere il picco con Dark Side Of The Moon e The Wall.”
E ancora: “La percezione delle persone su quello che accade all’interno di una band può essere poco chiara. Roger ha deciso di andare via, per fare quello che doveva fare, che era quello di non essere più bloccato in un gruppo in cui anche le altre persone volevano avere potere decisionale su quello che succedeva. Lui ha continuato, a ragione, a fare le sue cose ed ha lasciato me a gestire la situazione”.