Jimi Hendrix rappresenta un caposaldo della storia del Rock. Un chitarrista eccezionale che, attraverso la sua tecnica innata ha rivoluzionato le concezioni con cui, all’inizio, veniva concepito lo strumento. Jimi Hendrix è stato un innovatore, non solo in termini musicali, ma anche sul piano dell’intrattenimento. Attraverso esibizioni mirabolanti e sorprendenti, il cui culmine, eccentricamente parlando, non è mai stato eguagliato. Distinguersi nel vivace clima musicale della seconda metà degli anni ’60, non era affatto facile; molti artisti fallivano nell’intento o, comunque, godevano di fama riflessa per lassi di tempo minimali.
Attraverso l’esercizio del suo immenso carisma, Jimi Hendrix ha imposto la sua egemonia sulla scena sin dal primo momento, tramite l’espressione del suo estro, nei modi più singolari. È per questo che, in tempi non sospetti, il chitarrista abbia scelto di appoggiare una pratica di cui, Pete Townshend degli Who, si rese fautore. Col senno di poi, la distruzione degli strumenti, divenne più o meno prassi per alcune delle correnti successive a quella a cui, Jimi Hendrix, apparteneva; pur portandola a livelli estremi.
Il chitarrista era solito distruggere i suoi strumenti sul palco per il diletto dei suoi fan. Secondo il suo manager, Chas Chandler, la carneficina delle chitarre ad opera di Jimi Hendrix ebbe inizio durante un tour europeo, all’inizio del 1967. Pare che Jimi avesse, accidentalmente, crepato la chitarra nel tentativo di riprenderla dopo averla fatta volteggiare e che; alla luce dei fatti, abbia deciso di continuare a distruggerla. Hendrix ha deciso di rendere il numero un must durante le sue esibizioni, a seconda del morale con cui, il chitarrista, sceglieva di affrontarle.
La prima volta che Jimi Hendrix diede fuoco a una chitarra
Chas Chandler ha spiegato che, in marzo, dopo che, con la sua band, gli Experience, si fosse unito ad un affollatissimo tour inglese, che includeva artisti come i Walker Brothers e Cat Stevens; Jimi Hendrix, in combutta con lui, abbia trovato un nuovo modo per intrattenere il pubblico ed attirare la stampa verso i suoi spettacoli. Il piano, aveva a che fare con quella che, al tempo, era una nuova canzone degli Experience, che si intitolava Fire.
Così, un giorno, Chas Chandler, Jimi Hendrix e il giornalista musicale Keith Altham, si trovarono a discutere poco prima dello spettacolo con cui il tour avrebbe debuttato, il 31 marzo al Finsbury Park Astoria di Londra. Altham suggerì che sarebbe stato straordinario se, dopo aver suonato Fire, Hendrix avesse, letteralmente “giocato col fuoco”. Immediatamente, un membro dell’entourage del chitarrista fu mandato a comprare del liquido per accendini, mentre Chandler escogitava i particolari del piano.
Dopo che gli Experience conclusero il set d’apertura con Fire, il leggendario chitarrista pose la chitarra accanto agli amplificatori e coprì la visibilità del pubblico mettendovisi di fronte. Intanto, Mitch Mitchell e Noel Redding continuarono a suonare. Jimi distraeva il pubblico, mentre Chandler intrise la Fender Stratocaster di Hendrix con il liquido infiammabile precedentemente acquistato. Jimi afferrò la chitarra, la poggiò in terra, si inginocchiò e le diede fuoco sotto gli occhi attoniti del pubblico.
L’incendio fu particolarmente rischioso
La quantità di fluido con cui lo strumento venne ricoperto, fece sì che il fuoco arrivasse ad un’altezza clamorosa di circa un metro e mezzo. Le mani di Jimi Hendrix vennero avvolte dalle fiamme. Alcuni componenti dello staff organizzatore dell’evento accorsero a placare l’incendio, riportando ustioni di lieve entità. In ogni caso, Hendrix riuscì a concludere il concerto servendosi di un’altra chitarra per poi essere trasportato in ospedale.
Al tempo, i Walker Brothers erano gli Headliner dell’evento. Il gruppo non si proclamò mai amareggiato per essere stato surclassato dal giovane Hendrix; pur tuttavia, fonti attendibili riportano che, il gruppo, abbia trattato con scortesia gli Experience per tutta la durata del tour. Nel corso di quella kermesse, il leggendario chitarrista non bruciò nessun’altra chitarra sul palco, riservando la stupefacente esibizione al celeberrimo Monterey International Pop Music Festival, che si tenne pochi mesi dopo e che venne consacrato alla storia dal famigerato atto di Hendrix.
Dopo aver passato interi decenni in un deposito, nel 2008, la Fender Stratocaster del 1965 con cui Jimi Hendrix diede gli albori al suo straordinario rituale, venne battuta all’asta per 450 mila dollari. Una cifra astronomica considerando che si tratti dei resti di uno strumento dato alle fiamme.