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Pearl Jam, pubblicata la tragica lettera di un fan di Bergamo

Una delle band rock più apprezzate degli ultimi anni a livello globale ha scelto di mostrare tutta la propria vicinanza nei confronti dell’Italia in un periodo terribile come quello che sta vivendo. Stiamo parlando dei Pearl Jam, che hanno pubblicato una lettera toccante da parte di un loro fan di Bergamo e hanno così testimoniato una situazione drammatica, oltre la quale ancora non si vede la luce.

I Pearl Jam e la vicinanza all’Italia in tempi di coronavirus

Pearl Jam amano davvero l’Italia e non perdono occasione per dimostrare tutto il loro affetto. Il complesso grunge guidato dalla voce di Eddie Vedder ha recentemente mostrato la propria solidarietà nei confronti del nostro paese pubblicando un breve video, tratto da un DVD girato nel 2006 e intitolato “Immagine In Cornice”. Gli omaggi non sono assolutamente terminati e la band ha voluto ancora una volta lanciare un segnale al Belpaese.

La novità arriva dal profilo Instagram dei Pearl Jam. Dopo aver manifestato il proprio affetto con una frase molto eloquente (“Con tutto l’amore per i nostri amici in Italia”), il gruppo ha condiviso una lettera scritta da un fan di Bergamo di nome Luca. Quest’ultimo ha espresso la propria testimonianza di una situazione che sta diventando catastrofica nella provincia lombarda, tra le più devastate dall’autentica piaga inestirpabile del coronavirus.

Cosa afferma la lettera del fan di Bergamo pubblicata dalla band

Luca è un vero appassionato della band e appartiene al fan club Pearl Jam Online. Le sue parole sono toccanti e al tempo stesso drammatiche. Manifestano ciò che sta succedendo presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, travolto dalla paura e dalla desolazione per le tante, troppe vittime degli ultimi giorni a causa di una patologia la cui minaccia non è ancora stata compresa fino in fondo.

Entrando nei particolari, Luca parla di sua cognata che lavora come infermiera presso quel centro ospedaliero. “Lì stanno contando centinaia di morti al giorno, la terapia intensiva è stra-piena e i medici e gli infermieri si stanno ammalando”, così esordisce il fan della band, che definisce la situazione invernale. Ha ricordato che tante bare sono state portate vie da diversi camion dei militari presso altre regioni a causa di obitori e forni crematori ormai troppo pieni. Diversi dubbi vengono espressi sulla quantità effettiva di deceduti, dato che in tanti erano morti prima di essersi sottoposti ai tamponi e avevano sintomi probabilmente collegati al temibile COVID-19.

“Ci sentiamo persi. Impauriti. Impotenti”, prosegue Luca. La realtà è molto più triste e brutale rispetto a come viene descritta, con Bergamo che è diventata una vera e propria “città fantasma”. Da quelle parti, tutto è diventato altamente pericoloso e un “silenzio di morte” regna sopra ogni altra cosa. La mancanza di ogni sorta di suono viene solo spezzata “dalle sirene delle ambulanze”.

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