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Oasis: Le cinque canzoni più tristi della band

Gli anni ’90 furono un periodo storico particolarmente fervente per il panorama musicale internazionale, soprattutto nel Rock. In ogni sua sfaccettatura, il genere subì una serie di rivoluzioni radicali e profondamente efficaci di cui, ancora oggi, le scene risentono in maniera particolare. All’alba degli anni ’90, il Grunge imperversava nelle classifiche internazionali, diventando il simbolo di un’intera generazione. Verso la fine del decennio, toccò al Nu Metal infrangere, ancora una volta, i paradigmi socioculturali affermatisi fino ad allora.

Quel decennio, però, non vide solo l’affermarsi di questi generi straordinari. Nel 1991, una band irruppe sulle scene britanniche, cominciando un’ascesa che, ben presto, avrebbe riportato il Britpop in vetta alle classifiche di tutto il mondo. Quella dei fratelli Gallagher divenne una band di punta per la scena musicale in cui si immerse. Noel e Liam sperimentarono, in men che non si dica, un successo di proporzioni strabilianti, scrivendo alcune delle pagine più brillanti nella storia della musica contemporanea.

A dispetto dell’irruenza che, da sempre, contraddistingue i fratelli Gallagher e degli screzi che finirono per far collassare la band, gli Oasis divennero protagonisti e artefici principali di una scena mutevole ed estrosa come poche. In quest’articolo, abbiamo deciso di raccogliere alcune di quelle che, secondo noi, sono le canzoni più tristi e profonde degli Oasis.

5) Won’t Let You Down

Il brano parla di inadeguatezza. Il senso di sconforto che si prova nel constatare quanto false possano essere le persone che circondano il nostro quotidiano. Sebbene gli Oasis non si siano quasi mai resi fautori di testi particolarmente profondi e dall’elevatissimo contenuto lirico, Won’t Let You Down riflette una tematica sociale di massa in cui, gran parte delle persone possono immedesimarsi alla perfezione. Il disagio che si prova nel tentare di selezionare un volto tra mille maschere traspare vividamente sin dai primi versi della canzone, rendendo Won’t Let You Down una delle canzoni più tristi mai scritte dagli Oasis.

4) Guess God Thinks I’m Abel

Il brano è intriso di una malinconia sconcertante. Profondamente introspettivo, Guess God Thinks I’m Abel si ispira chiaramente al rapporto tra i due fratelli Gallagher. Si è spesso parlato dei dissidi che hanno portato gli Oasis al collasso e degli screzi famigliari che hanno inviso gli animi di Liam e Noel. Quel che non tutti sanno è quanto, probabilmente, le due parti in causa avrebbero desiderato di non scatenare simili conflitti. Guess God Thinks I’m Abel getta un nuovo scenario sulle vicende dei Gallagher, vendo il loro legame, tristemente dissolto a causa di un tremendo scherzo del fato.

3) Talk Tonight

Il brano è ispirato ad una storia decisamente triste e ricca di risvolti emozionali. Era il 1994 quando, al culmine di uno show degli Oasis tenutosi a Los Angeles andato particolarmente male, Noel Gallagher decise di abbandonare il gruppo in preda all’abuso di stupefacenti di cui cadde vittima. Il chitarrista sparì dalla vista di suo fratello per qualche giorno, proclamandosi stanco del successo travolgente del gruppo, delle folle, dell’America e di suo fratello, decidendo di allontanarsi da quel mondo fin troppo frenetico per un ragazzo di Manchester. Tim Abbott, vertice della casa discografia per cui gli Oasis lavoravano, decise di rintracciare Noel e di portarlo in vacanza a Las Vegas. Fu in quell’occasione, che una donna appassionata di musica quanto Gallagher salvò il destino della band di Wonderwall. Talk Tonight è dedicata alla notte che Noel trascorse a parlare con la donna, che lo convinse, inconsciamente, a tornare negli Oasis.

2) Angel Child

Tratta da Be Here Now, Angel Child degli Oasis è un brano del 1997. La canzone, scritta e composta da Noel Gallagher, venne dedicata dal chitarrista a sua figlia, all’epoca neonata, Anais. Il testo della canzone, in verità, è struggente. Le lyrics di Angel Child si levano solenni come le suppliche di un padre che chiede in ginocchio a sua figlia di non commettere i suoi stessi errori e di non essere ingenua innanzi alle iniquità del mondo. Angel Child è un brano ricco di rimpianti, in cui l’unico bagliore di speranza verso il futuro sembra essere il sorriso di una bambina e l’auspicio che le scelte che compirà saranno sempre inondate dalla luce.

1) Don’t Go Away

Sempre da Be Here Now del 1997, Don’t Go Away parla della perdita di una persona molto cara. Il chitarrista del gruppo, Noel Gallagher, la scrisse durante un periodo orribile in cui sua madre, Peggy, lottava contro la possibilità di avere un cancro, fortunatamente smentita. Il brano è desolante e arrivò, persino, a far commuovere il fratello minore di Noel, Liam che dovette prendersi una pausa dalle sessioni d’incisione per l’album, estenuato dalle forti emozioni che stava provando. Vista la tematica, delicatissima, trattata nel testo di Don’t Go Away, questa è sicuramente una delle canzoni più tristi mai scritte dagli Oasis.

 

 

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