È ormai noto ai fan più appassionati dei Nirvana che, poco prima della sua morte, Kurt Cobain stesse cominciando a pensare che il destino della band ed il suo avrebbero dovuto imboccare sentieri differenti. Nel corso di una delle sue ultime interviste, rilasciata per Rolling Stone, il cantante e chitarrista dei Nirvana spiegò che, la traiettoria della band, avesse ormai preso una curva discendente e che, probabilmente, sarebbe sopravvissuta solo ad altri due album. Ad oggi, non ci è, purtroppo, dato sapere quale sarebbe stato il destino dei Nirvana se Kurt Cobain fosse sopravvissuto visto che, il leggendario frontman, compì un gesto tragicamente estremo solo pochi mesi dopo aver effettuato quelle dichiarazioni.
Durante il medesimo colloquio, Kurt Cobain annunciò che i Nirvana avrebbero pubblicato almeno un altro disco e che sarebbe stato completamente diverso dagli altri. Cobain era, ormai, stanco del Grunge; il musicista lo considerava stagnante e sorpassato e; per questo, stava pensando di trasformare la band, creando un sound del tutto diverso.
Kurt descrisse il suo progetto futuro come: “etereo, acustico e simile alla musica dei R.E.M.”. Pochi mesi dopo, fu proprio il cantante del gruppo, Michael Stipe, a rivelare di essere a conoscenza delle intenzioni del frontman dei Nirvana a proposito dei suoi prossimi lavori. Stipe confermò che, il disco, sarebe stato acustico e che, i Nirvana, fossero stati ad un passo dall’entrare in studio di registrazione; frenati solo dalle esitazioni dello stesso Kurt.
Eric Erlandson parla dei progetti di Kurt Cobain e del destino dei Nirvana
A fornire ulteriori indizi sui possibili progetti di Kurt Cobain, fu Eric Erlandson, all’epoca chitarrista delle Hol. “Kurt stava cominciando a percorrere nuove strade; avrebbe voluto dare luce al suo White Album“, spiegò il musicista nel corso di un’intervista rilasciata a Fuse. Erlandson sperava che Cobain pubblicasse il suo album di debutto come artista solista il prima possibile; inoltre, aggiunse che, questo, avrebbe contenuto anche una cover.
Nel 2015, il regista Brett Morgen aprì uno spiraglio di luce sugli ultimi istanti di vita di Cobain, pubblicando Montage Of Heck. Morgen si sottopose all’ascolto di circa 108 cassette e di oltre 200 ore di registrazioni audio che il frontman dei Nirvana realizzò in casa e che gli vennero fornite dalla figlia del cantante, Frances Bean. Da quelle registrazioni, Morgen estrasse una sorta di concept album, in grado di rivelare la crescita artistica che, il leggendario musicista, stava attraversando.
Cobain stava esplorando nuovi territori musicali, nel tentativo di gettare nuovo lustro sulla creatività che i Nirvana avevano esaurito. Tra tutti i contenuti esaminati da Morgen, compare anche una meravigliosa cover di And I Love Her dei Beatles che Kurt dedicò a sua moglie e che, probabilmente, potrebbe essere la cover di cui Erlandson parlava.