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Michael Jackson, riaperte (di nuovo) le cause sugli abusi sessuali

Le cause presentate da James Safechuck e Wade Robson, che sostengono che Jackson li avesse abusati quando erano bambini, sono state riaperte. I due, ormai 40enni, sono i protagonisti del discusso e controverso documentario Leaving Neverland, che ha accusato il Re del Pop di aver abusati giovani ragazzi nella sua tenuta di Neverland. Due azioni legali contro Michael Jackson, che già erano state intentate con l’accuse di abuso sessuale, sono state giudicate e riaperte dalla corte d’appello della California. Ora si vedrà cosa succederà e sembra tutto molto incerto ma è probabile che non cambierà moltissimo (se non dal punto di vista delle finanze).

SAFECHUCK E ROBSON

James Safechuck e Wade Robson, al centro del documentario dell’anno scorso Leaving Neverland, sostengono che Jackson li avesse abusati quando erano bambini. Il tribunale aveva inizialmente respinto le cause perché i due avevano sporto denuncia ben dopo aver compiuto 26 anni. Ma una nuova legge, entrata in vigore il 1° gennaio, ha prolungato l’età di denuncia a 40 anni e ha potuto considerare valida la denuncia dei due. I due uomini, assistiti dalle rispettive famiglie, le mogli e i genitori si sono dichiarati felici di questo risvolto giurisdizionale.

LE DICHIARAZIONI DELL’AVVOCATO

Siamo lieti che la corte d’appello abbia riconosciuto la forte protezione che la California ha per i bambini e non vediamo l’ora di processare questi casi in giudizio“, ha dichiarato l’avvocato della coppia Vince Finaldi. Finaldi ha affermato che è importante prendere di mira questi eventi intorno a MJ perché “queste persone che lo circondavano … hanno permesso e facilitato questo abuso“. Le cause si rivolgono alle società di Jackson MJJ Productions e MJJ Ventures. Howard Weitzman, avvocato delle società, ha criticato la sentenza, riferendosi alle accuse come “false” e suggerendo che le cause “sostengono assurdamente che anche i dipendenti di Michael siano in qualche modo responsabili di abusi sessuali che non sono mai avvenuti“.

IL VALORE (PRESUNTO) DEL DOCUMENTARIO

Il documentario vincitore dell’Emmy è stato presentato in anteprima al Sundance a gennaio 2019 insieme a dettagliate dichiarazioni di Safechuck e Robson in merito al presunto abuso inflitto loro nel ranch di Neverland a Jackson. “Non possiamo cambiare quello che ci è successo“, ha detto Robson dopo la prima proiezione. “La sensazione è cosa possiamo farci adesso.” I due avevano accusato il Re del Pop per aver abusato di loro al Neverland Ranch, in California, nella dimora della popstar a Century City e in altri luoghi. Entrambi avevano fornito dettagli piuttosto precisi e davvero spaventosi e scioccanti.

I DUBBI E COLELGAMENTO AL METOO

I due erano stati tra i principali difensori di Michael Jackson (insieme al piccolo Macaulay Culkin) quando nel 1993 i PM indagarono per il caso di molestie sessuali verso un altro giovane. Per questo motivo il documentario sembrava cavalcare, per molte persone, il fenomeno del MeToo che aveva condannato il produttore cinematografico Harvey Weinstein. La polemica era poi esplosa perché i due uomini avevano denunciato il Re del Pop. Si tratta di un caso che va oltre 30 anni dagli abusi con una richiesta di risarcimento altissima. Staremo ora a vedere il futuro ed eventuali repliche della famiglia del cantante.

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