Michael Jackson e, senza dubbio, uno dei cantanti più importanti che si siano distinti nella storia della musica. Il re del pop ha goduto di una popolarità incredibile e senza pari, che nell’ambito della musica difficilmente è stata raggiunta e che, allo stesso tempo, ha portato lo statunitense a divenire anche un importantissimo personaggio in termini prettamente mediatici. Ciò, l’ha naturalmente esposto a continue polemiche, a numerose attenzioni da parte della critica e dei suoi fan e, infine, a diventare anche un personaggio pubblico di grande importanza in termini prettamente mediatici. Una delle questioni più spinose che Michael Jackson ha dovuto affrontare nell’ambito della sua vita è relativa alla decisione di schiarirsi la pelle attraverso interventi estetici. Ma perché lo statunitense ha deciso di effettuare questa pratica? Dopo la sua morte è stato possibile capirlo attraverso gli interventi di autopsia sul suo corpo.
Le ipotesi sullo schiarimento della pelle di Michael Jackson
Prima della sua morte, Michael Jackson è stato oggetto di numerose polemiche e provocazioni, riguardanti soprattutto la sua decisione di schiarirsi la pelle; in molti, non conoscendo la verità relativa alla sua decisione, dal momento che questa stessa non era mai stata rivelata al 100%, avevano avanzato diverse ipotesi, pensando che il motivo di una tale scelta fosse di tutt’altra natura rispetto a quella che la realtà ha poi conosciuto. In prima battuta, molti hanno pensato che Michael Jackson avesse scelto di schiarirsi la pelle per motivi estetici. Successivamente, si è pensato anche che la scelta riguardasse motivi culturali e ideologici, con il cantante pop che avesse, in qualche modo, rinnegato le sue radici e la sua cultura afroamericana, occidentalizzatosi non soltanto nel modo di cantare e creare arte, ma anche nella sua immagine.
La verità sulla decisione di Michael Jackson
In realtà, come è stato dimostrato dall’autopsia che è stata realizzata a seguito della morte di Michael Jackson, il Re del pop soffriva di due malattie della pelle autoimmuni, che resero necessario un intervento di schiarimento della pelle, e che sono state rese note solo dopo l’autopsia effettuata il 26 giugno del 2009, il giorno dopo la sua morte. La prima malattia era la vitiligine, una malattia cutanea caratterizzata dalla presenza di macchie cutanee bianche che si estendono, senza una cadenza e una tempistica ben precisa, su tutto il corpo.
Se in un primo momento le macchie erano state oscurate per mezzo di trucco e altri espedienti, come l’utilizzo delle maniche lunghe anche in estate o dei guanti che caratterizzavano l’immagine di Michael Jackson, ad un certo punto della carriera dello statunitense non fu più possibile, dal momento che le macchie si erano estese così tanto da rendere impossibile un loro mascheramento, e Michael Jackson, che soffriva per questo motivo, decise di compiere il processo opposto, non coprendo più le macchie bianche ormai troppo numerose ma schiarendo la pelle nera. L’intervento viene realizzato da Arnold Klein, il famoso dermatologo dei vip che riuscì, per mezzo di alcuni trattamenti, a rendere necessario il cambiamento estetico, tra l’altro non nuovo nella storia dello spettacolo. La seconda malattia di cui soffriva Michael Jackson è il lupus eritematoso sistemico, una malattia cutanea che portò alla nascita di alcune eruzioni cutanee sul viso e sul naso, tanto che la pelle di quest’ultimo risultò essere parzialmente distrutta. Anche in questo caso, sono stati necessari alcuni interventi per ricostruire totalmente la pelle del naso e del volto.