Nato a Poggio Bustone il 5 marzo del 1943, Lucio Battisti è stato uno dei cantautori più rinomati ed innovativi nella storia della musica italiana. Ad oggi, l’apporto di Battisti come musicista ed interprete continua ad essere profondissimo. Nel corso della sua straordinaria carriera artistica, ha venduto oltre 25 milioni di dischi. La leggenda di Lucio Battisti affonda le radici nel suo perfezionismo e nelle sue spiccate abilità di chitarrista. L’attenzione, quasi maniacale, che recava nei confronti dei dettagli dei suoi arrangiamenti, l’ha portato a scrivere alcune delle pagine più brillanti nel grande libro della storia musicale italiana.
La scena Pop del Bel Paese riuscì a risaltare a livello internazionale grazie a Lucio Battisti, a cui va il plauso di essere entrato nelle grazie di mostri sacri del Rock come Paul McCartney e David Bowie, tra gli altri. La sua opera rappresentò un punto di svolta per il panorama musicale nostrano. Lucio Battisti riuscì, sin dai suoi esordi, a cambiare il volto dell’industria italiana, innescando un profondo processo d’innovazione in una scena radicata alla tradizione come quella del Bel Paese.
Melodia, tecnica, lirismo ed emozioni, si intersecano alla perfezione nei brani di Battisti che, ancora oggi, rappresentano perfezione assoluta per gli artisti di maggior spicco sul panorama moderno. Il suo slancio visionario, collimato con la sua immensa identità artistica ed il suo timbro unico, inizialmente bistrattato dagli addetti ai lavori, hanno reso la discografia di Battisti una pietra miliare di caratura internazionale, capace di racchiudere contaminazioni auliche da parte di generi come il Rock Progressivo, l’Elettro Pop, la musica latina, il Folk, il Soul e l’R&B, tra gli altri. In quest’articolo, abbiamo deciso di omaggiare Lucio Battisti, raccontando la storia dell’album che sancì il suo debutto discografico.
La storia del primo album di Lucio Battisti
Quella del 5 marzo è una data importantissima per gli appassionati più devoti all’opera di Lucio Battisti. Il leggendario cantautore, infatti, non solo venne al mondo quel giorno, nel 1943; ma 26 anni dopo diede anche inizio ad una delle rivoluzioni soniche più prestigiose ed innovative cui la storia della musica italiana sia mai stata soggetta. Nel 1969, infatti, in quello stesso giorno, il suo primo album, omonimo, comparì sugli scaffali dei negozi di dischi di tutt’Italia.
L’album, fu soggetto di aspre critiche da parte degli addetti ai lavori che, inizialmente, non ne compresero la brillantezza e, soprattutto, l’istrionismo, limitandosi a considerare il tono di voce di Lucio sgradevole e che, se si fosse relegato al ruolo di autore, forse avrebbe riscosso più successo. Mai nessun’altra tesi sarebbe, forse, stata più errata. Lucio Battisti irruppe nelle classifiche di vendite del Bel Paese, affermandosi in men che non si dica come il terzo album più venduto quell’anno.
Sebbene si ergesse su asserti pressoché acerbi, l’album di debutto di Lucio Battisti conteneva già molti degli elementi che; tempo dopo, avrebbero reso immortali le canzoni firmate dal suo idillio con Mogol. Nel self-titled di Battisti, infatti, ci sono già la Hit sanremese di Un’avventura; capace di convivere con la traccia 29 settembre, che strizzava l’occhio alla psichedelia inglese, il brano dal flavour latino, La Mia Canzone per Maria e; la personale interpretazione di Lucio del Beat e del Pop racchiusa in Non è Francesca. Ad oggi, Lucio Battisti rappresenta un capolavoro assoluto della musica italiana, capace ancora di affascinare migliaia di persone, avvicinandole al lascito inestimabile del compianto interprete.