Quali sono le canzoni più sottovalutate dei King Crimson? Tutte, potreste dire voi. E in effetti non avreste neanche torto dal momento che si tratta in generale di una band che non ha mai cercato il successo commerciale. Forse l’unico pezzo che effettivamente non può considerarsi sottovalutato perché molto famoso è 21st Century Schizoid Man. Molti magari lo ricorderanno perché diversi anni fa Morgan, vocai coach e giudice di X Factor, lo diede come cover da cantare a un concorrente. Una tra le canzoni però che pochi ricordano (colpevoli assolutamente) è Pictures of a city. Non vi diciamo niente, fatevi guidare dal riff pazzesco.
Moonchild
Moonchild è uno dei pezzi più sottovalutati della band capitanata da Robert Fripp. Dobbiamo tornare indietro al 1969 questo pezzo ma se lo ascoltiamo bene notiamo che in realtà non si tratta di una canzone vecchia. L’atmosfera ricorda molto quella che è oggi l’R/B contemporanea di artisti come Khalid o HER, per esempio. Ci sono poi elementi particolari, come la sessione di batteria che non è la solita grancassa ripetitiva. La delicatezza poi del testo e della voce del vocalist fa il resto, in un’atmosfera incredibilmente soave e dolce.
Level Five
Anche qua siamo di fronte a un altro pezzo super. Lo ripeteremo spesso d’ora in poi. Qui l’atmosfera è completamente diversa dal brano precedente, molto più aggressiva e con elementi elettronici che paiono veramente contemporanei. L’influsso hard rock e metal, soprattutto nei vari riff presenti nel brano, fanno da padroni in tutto il mood della canzone. La prima parte non è cantata ed è interamente strumentale e anche quando ci si aspetta finalmente la voce, questa non arriva. E questo è proprio il bello e la particolarità del brano in pieno stile King Crimson. Menzione d’onore per la copertina.
Cat Food
Come, cibo per cani? Eh sì, lo sapete che i King Crimson sono sempre stati un po’ strani. Va detto che già questo brano è più conosciuto dei precedenti, ma è ugualmente una canzone sottovalutata, e non poco. Tutto parte con un piano apparentemente semplice ma che subito diventa confusionario (ovviamente volutamente). Il piano quasi jazz viene completamente scardinato in una sequenza di note apparente casuali e senza senso. Sembra un brano no sense in effetti, sembra di essere guidati solamente dal basso. Si capisce che l’influenza dei Beatles ha dato i suoi frutti ma qui è stato tutto preso e rivoltato come un calzino. Si arriva poi al break in cui arriva una chitarra elettrica, poi una acustica strana. Insomma, fantastico.
Easy Money
Ecco quali sono le canzoni più sottovalutate dei King Crimson. Manca l’ultima, potete leggerla dal titolo. E ci mettiamo Easy Money, soldi facili, quelli che i King Crimson non hanno mai cercato. Viene tutto fuori sempre con un mood sperimentale, tutto con un varo sapore beatlesiano ma al contempo pesantemente scardinato. Caratteristica speciale dei King Crimson è l’apparente tranquillità dei brani e l’influenza jazz e blues che ne esce. Ovviamente tutto ciò si esprime in una parola sola: progressive. Con questa canzone, la band di Robert Fripp dichiara la propria natura.