Led Zeppelin IV, quarto album della band omonima pubblicato l’8 novembre del 1971, è sicuramente uno dei dischi più rinomati della band britannica. Il disco, inizialmente, era privo di un titolo ufficiale e, col tempo, è stato rinominato anche con altri appellativi: Four Symbols, The Fourth Album, Zoso, The Hermit, o più semplicemente IV.
Led Zeppelin IV: un album ricco di misteri
Con Led Zeppelin IV la band raggiunse probabilmente il punto più alto della loro carriera, i numeri parlano chiaro: 1 disco d’oro, 23 dischi di platino e 1 di diamante, con oltre 23 milioni di copie vendute soltanto negli Stati Uniti.
L’album, col tempo, è diventato famoso non solo per esser diventato madre e padre di alcuni dei più grandi brani dei Led Zeppelin (Black Dog e Stairway to Heaven), ma anche per i tanti misteri legati ad esso. Per capire ciò bisogna considerare soprattutto il contesto che i Led Zeppelin hanno scelto come sede delle registrazioni di Led Zeppelin IV. L’abitazione rurale di Hedley Grange rispecchiava sicuramente il gusto per l’occulto e per l’esoterico di Jimmy Page e, allo stesso tempo, offriva quello sfondo piuttosto misterioso che poteva garantire ai Led Zeppelin tutte le chiavi interpretative necessarie per realizzare un album complesso e sicuramente fuori dalla norma.
I continui omaggi dei Led Zeppelin al Signore degli Anelli
Un altro elemento da non trascurare assolutamente è l’artwork della copertina. Nella fattispecie, l’opera è composta da una parete rovinata con un contadino che regge lunghi fasci di legname sulla schiena. L’uomo appare fermo, impietrito mentre si sorregge con un bastone e con lo sguardo tagliente e segnato rivolto verso chi guarda la copertina. L’immagine proviene da un dipinto ad olio acquistato da Robert Plant in un negozio d’antiquariato a Reading, in Inghilterra.
All’interno della copertina, invece, una figura ‘misteriosa’ che più e più volte è stata accostata al capolavoro di Talkien “Il Signore degli Anelli”. Contrariamente a quanto si possa immaginare, la figura che compare sul lato interno della copertina dell’album Led Zeppelin IV non è un richiamo al capolavoro di Talkien: l’illustrazione dell’artista Barrington Colby fa infatti riferimento ad una carta dei tarocchi: “l’eremita”.
Tuttavia, non è certo un mistero che la rock band britannica amasse la saga del Signore degli Anelli: basti pensare ai riferimenti a Gollum e Mordor all’interno del brano Ramble On. La canzone, estratta dal secondo album in studio Led Zeppelin II, è piena zeppa di richiami al mondo di Talkien:
‘T was in the darkest depths of Mordor / I met a girl so fair / But Gollum, and the evil one / Crept up and slipped away with her / Her, her, yeah / Ain’t nothing I can do, no.”
A dirla tutta il legame tra Led Zeppelin e Il Signore degli Anelli iniziò ben prima che la band si formasse. Nel 1967, infatti, Robert Plant faceva parte di una formazione chiamata Hobbstweedle (in italiano, il fischio dello Hobbit). Una band folk rock in grado di combinare più generi musicali: blues, motivi psichedelici e sopratutto molti testi ispirati al capolavoro di Talkien.