I Kiss videro la luce nei primi anni ’70 quando due ex membri dei New York Wicked Lester – Paul Stanley e Gene Simmons – decisero di dare vita ad una nuova formazione. Chiamarono accanto a loro Peter Criss e Ace Frehley. In pochi mesi i Kiss riuscirono a guadagnare consensi e notorietà e a conquistare la cifra musicale e stilistica che li avrebbe contraddistinti per tutta la loro carriera.
KISS, LA STORIA DELLA NASCITA DELLA BAND
I Kiss vedono la propria origine dalle ceneri dei New York Wicked Lester in cui militavano sia Gene Simmons che Paul Stanley – rispettivamente cantante e chitarrista. Nel 1972, quando il nucleo originario si sfalda, i due decidono di dare vita ad una nuova formazione. All’epoca, sebbene Simmons e Stanley abbiano una perfetta sintonia musicale, non vanno molto d’accordo a livello umano. Sarà l’esperienza con i Kiss a saldare e fortificare il loro rapporto.
LA FORMAZIONE CON PETER CRISS E IL NUOVO NOME
Gene Simmons – alla ricerca di un batterista – si imbatte nell’annuncio di un certo Peter Criscuola su Rolling Stone. Dopo un’audizione, il musicista con un passato nel jazz viene ammesso nella band e per l’occasione cambia nome in Peter Criss. E’ durante questo periodo che il trio – ancora con il nome di Wicked Lester – sperimenta un nuovo sound e un nuovo stile da palco.
Le sonorità della band iniziano infatti a virare verso un rock più duro e pesante rispetto a quello fatto in precedenza. Inoltre – ispirandosi al teatro Kabuki – Simmons, Stanley e Criss iniziano a truccarsi il viso di bianco. Sulla base poi, ognuno di loro dipinge ciò che più lo caratterizza. L’ideale al quale mirano Simmons e Stanley è un gruppo in cui ogni elemento sia distinguibile e contribuisca con la propria originalità, come lo furono i Beatles.
KISS, ASSETTO DEFINITIVO
Nel 1973, Gene Simmons e Paul Stanley tengono delle audizioni per cercare un chitarrista solista. Alla fine la formazione sarà ultimata da Ace Frehley – al quale è legato uno degli aneddoti più interessanti dei Kiss. Si dice infatti che il musicista si sia presentato davanti a Simmons e Stanley con una scarpa arancione e una rossa. I due stanno nel frattempo parlando con un chitarrista accorso alle audizioni.
Quando Frehley inizia a suonare, i due fondatori dei Kiss gli dedicano immediatamente la propria attenzione. Gli chiedono di fare l’assolo di Deuce e poi lo assumono. Poche settimane dopo, su consiglio di Stanley, la band decide di cambiare il proprio nome in Kiss. Il logo, con le “i” a forma di fulmini, è opera di Ace Frehley.
LA STORIA DEI TRUCCHI DEI KISS
Quando i Kiss si presentarono per la prima volta sul palco con il volto truccato il pubblico impazzì. Ispirati dal teatro Kabuki, decisero di farsi il viso bianco e poi di dipingervi sopra la maschera che più richiamava il carattere e la personalità di ciascuno di loro. Il batterista Peter Criss – ad esempio – soprannominato “nove vite” scelse il volto di un gatto. Frehley – con i disegni di due stelle intorno agli occhi – voleva richiamare l’idea di un alieno.
Paul Stanley – fondatore e chitarrista dei Kiss – da eterno romantico miscelò in modo convincente elementi maschili e femminili. Mentre Gene Simmons – più cinico e duro – scelse la maschera di un essere diabolico. “Ero guidato dall’incoscienza: quello che vedete è quello che è venuto fuori la prima volta” affermò il cantante.