L’8 Dicembre 1980 Mark David Chapman esplode cinque colpi della direzione di John Lennon. Quattro di essi vanno a segno e l’ex Beatles cade a terra davanti allo sguardo terrorizzato della moglie Yoko Ono. Trasportato d’urgenza in ospedale, Lennon perderà la vita poco dopo. Immediati i messaggi di cordoglio e dolore provenienti da qualsiasi parte del mondo. Musicisti e artisti di ogni genere si stringono attorno alla famiglia per far sentire la propria vicinanza. Ma gli omaggi e i tributi in onore dell’autore di Imagine continueranno anni e anni dopo la sua morte. Uno dei più emozionanti è quello di Tom Petty.
DOVE ERI LA NOTTE IN CUI HANNO UCCISO JOHN LENNON?
E’ impossibile ricordare dove si era e cosa si stava facendo in ogni singolo momento della propria vita. Ma ci sono degli eventi – così importanti e rilevanti – che cristallizzano il tempo e sembrano rallentare il normale scorrere dei secondi. E’ molto probabile che – quando giunse la notizia che John Lennon era stato ucciso da un fan delirante – quasi tutti si ricordino dove si trovavano in quel preciso momento. O almeno se lo ricorda Tom Petty, chitarrista, cantante e compositore statunitense – meglio noto come il frontman dei Tom Petty and the Heartbreakers.
TOM PETTY SVELA CHE SPERAVA DI INCONTRARE JOHN LENNON
“Stavo lavorando con Jimmy Lovine che era amico di John – ricorda Tom Petty riguardo a quel fatidico 8 Dicembre 1980 – Ringo Starr in effetti stava lavorando nella stanza accanto. Girava voce che John Lennon sarebbe venuto a cantare con lui. Così eravamo tutti elettrizzati all’idea di incontrarlo”. Il chitarrista svela di aver desiderato a lungo un incontro con l’ex Beatles – da sempre sua fonte di ispirazione e punto di riferimento. Sfortunatamente il destino si è messo di mezzo e ha cambiato le carte in tavola.
LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO DI MARK DAVID CHAPMAN
“Arrivò una chiamata e ci dissero che John era stato colpito da alcuni colpi di pistola – continua a raccontare Tom Petty – abbiamo pensato che non avesse senso. Poi è arrivata un’altra chiamata, circa 15 minuti dopo, che diceva che John era morto”. Petty e il suo staff smisero subito di fare qualsiasi cosa in cui fossero impegnati. Il cantante stava lavorando all’LP Hard Promises. Dopo la notizia dell’omicidio di John Lennon andarono tutti a casa profondamente scossi.
IL TRIBUTO DI TOM PETTY A JOHN LENNON
Ma Tom Petty decise di rendere omaggio a John Lennon proprio in Hard Promises. Nel momento esatto in cui arrivò la chiamata – che annunciava il tragico evento – il cantante stava lavorando a Woman in Love. “Se troverete mai una copia del vinile di Hard Promises […] vedrete scritto “Ti amiamo, J.L.”.
Sebbene Tom Petty non abbia mai avuto la possibilità di incontrare John Lennon, fece in modo di collaborare con tutti i rimanenti Beatles. In particolare con George Harrison – con il quale militò nei Traveling Wilburys. Nel 1989 l’ex Beatles ricambiò il favore, eseguendo il controcanto nel pezzo cult di Petty: I Won’t Back Down. Anche Ringo Starr compare nel videoclip, sebbene non abbia partecipato alla stesura della canzone. “E’ strano, no? I Beatles hanno pagato un prezzo così alto – rifletterà Petty tempo dopo – avrebbero potuto fare qualsiasi cosa e hanno deciso di fare del bene […] quindi mi è sempre sembrato strano che siano stati ripagati in modo così malvagio”.