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John Frusciante: 6 curiosità sul chitarrista dei Red Hot Chili Peppers

Compie, oggi, gli anni una delle personalità più importanti della storia del rock: John Frusciante.
Il cantautore e polistrumentista statunitense è nato il 5 marzo del 1970 a New York. È stato ed è uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, celebre per essere stato il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers. Ha pubblicato album in studio dal ’94 fino al 2016. Per renderci conto del valore di Frusciante basti far riferimento a BBC, che nel 2010 l’ha nominato miglior chitarrista degli ultimi 30 anni. Ecco le nostre sei curiosità:

1) Ha origini abbastanza diversificate. Sua madre, Gail Haworth Bruno, è una musicista americana. Suo padre, invece, pur essendo nato a New York, è nipote di Generoso Frusciante. L’uomo era originario di un paesino campano in provincia di Benevento, ed è emigrato per cercare fortuna. Il nostro John ha iniziato a studiare la musica e a suonare la chitara dopo aver assistito a diverse esibizioni. In particolar modo, era attratto dalla chitarra di Jimi Hendrix e David Gilmour. Il suo idolo artistico, però, è Frank Zappa. Grazie al connazionale, iniziò a dedicarsi alla musica per più e più ore al giorno.

2) I Red Hot Chili Peppers rappresentano, per Frusciante, non solo l’apice della celebrità, ma anche un’ispirazione giovanile. In effetti, inizialmente il chitarrista ascoltava la band, e ne rimase affascinato. Al tempo, il chitarrista della band era Hillel Slovak, che determinò molto della sua formazione artistica. Costui però morì improvvisamente. Pur di non far sfaldare la band, Flea andò alla ricerca di un nuovo chitarrista. Era, intanto, diventato molto amico del nostro cantautore e chitarrista. Data la necessità, e data la grande qualità che lo impressionò, gli chiese ufficialmente di far parte della band. La risposta è, ovviamente, scontata.

3) Una caratterista dei Red Hot Chili Peppers, ovviamente con il loro chitarrista, era quella di svelare i playback. Nel 1988, in una delle prime esibizioni del nostro statunitense con la band, ci fu una prima occasione. La band si esibì con D.H. Peligro alla batteria.

Quest’ultimo, però, al posto delle normali bacchette usò dei birilli. Nel 1990, invece, a metà di una loro esibizione, il chitarrista e Chad Smith smetterono improvvisamente di suonare. Abbandonarono così il palco e svelarono che si trovavano in un, palese, playback.
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4) A proposito di alcuni brani celebri dei Red Hot Chili Peppers, Frusciante ha dichiarato che ci sono dietro alcune influenze significative. Innanzitutto, “Funky Monks” era stato inizialmente pensato da Kiedis. Dopo l’idea iniziale fu poi proposto al chitarrista, che decise di rielaborarlo. Il brano è inserito nell’album Blood Sugar Sex Magik. Per quanto riguarda, invece, le sessioni di registrazioni di Californication, troviamo l’influenza dei The Cure. Come dichiarato dallo stesso statunitense, l’album Seventeen Seconds determinò una particolare influenza.

5) Frusciante è stato sposato, fino al 2015, con Nicole Turley. La donna, sposata nel 2011, era cantante e batterista dei Swahili Blonde. Più che come cantante, la donna è stata conosciuta per tutti i problemi legati alla separazione. La donna, che già percepiva oltre 20 mila dollari al mese dall’ex marito, ne pretendeva 75 mila. Dichiarato, infatti, che il patrimonio dello statunitense ammontava a circa 14 milioni di dollari, pretendeva una cifra maggiore per una migliore qualità di vita. La querelle si è conclusa con una sentenza dello stesso anno: il chitarrista e cantautore, da allora, deve 53 mila dollari al mese a Turley.

6) La rivista Rolling Stone l’ha inserito, insieme a Derek Trunks e John Mayer, tra i cosiddetti Guitar Gods. A proposito di nomine, la stessa rivista l’ha inserito al 72° posto dei migliori 100 chitarristi della storia. C’è, però, un’altra curiosità che riguarda i riconoscimenti che riguardano Frusciante. Nel 2012 fu inserito, insieme ai Red Hot Chili Peppers, nella Rock and Roll Hall of Fame. Non si presentò, però, alla cerimonia di premiazione. Sentenziò così: “Non me la sento, ma buona fortuna e grazie per avermi invitato”.

di Bruno Santini (Nefele) 

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