Ivan Graziani è un cantautore e un riconosciuto chitarrista italiano. Bravo nel modulare la sua ironia ai messaggi che voleva portare avanti, è riuscito a spiccare soprattutto durante la fine degli anni Settanta. Da questo momento in poi seguiranno una serie di successi come l’album Pigro. Non molto spesso però si fa riferimento alle sue opere postume. Dopo la morte infatti vengono riproposte alcune opere, altri artisti si impegnano nella reinterpretazione ma ci sarà anche un colpo di scena. Il famoso brano “Non credere” di Mina che doveva andare a Ivan Graziani, sarà riscoperto.
Gli ultimi anni, la morte e i riconoscimenti
Gli ultimi anni di Ivan furono abbastanza pesanti a causa di un cancro al colon. Il suo ultimo album intitolato Fragili fiori…livan era uscito nel 1995 e sarà la sua ultima pubblicazione effettiva. Dopo essere stato ricoverato in ospedale per complicazioni, chiederà di ritornare a casa e curiosamente morirà durante quei giorni. Dopo questa grande perdita una serie di artisti decisero di rendergli omaggio. Ritroveremo artisti come Renato Zero, Umberto Tozzi, Baroni e Venditti far uscire nel 1999 un commemorativo, con materiale sia conosciuto che inedito. Sarano fatte altre proposte pochi anni dopo e anche nel vicino 2012, a cui parteciperà il figlio, Filippo Graziani. L’ultimo omaggio risale al 2015, in occasione del suo compleanno.
Un ritrovamento inedito e l’omaggio di Mina
Durante uno periodo di inteso lavoro, a Ivan Graziani venne proposto un testo di Mogol. Il titolo del brano è “Non credere” ma Ivan proprio a causa della frenesia di quegli anni e soprattutto per il fatto di voler privilegiare materiale scritto da lui, decise che era il caso di non usarlo, anzi, di non pubblicarlo. Il brano proposto a Ivan Graziani andrà a Mina, che oltretutto lo porterà ad un grade successo. Alcuni credono che quello di Graziani sia stato un vero e proprio errore; d’altro canto però come condannare la scelta di cantare pezzi suoi? Ad un tratto però, una scoperta. Ivan aveva inciso quel pezzo ma era rimasto dimenticato, in mezzo al suo materiale. E’ la moglie a raccontare di questa bizzarra scoperta. Aveva conservato quella lacca con cura e gelosia, senza mai pensare di renderne pubblico il contenuto. Quando però la Bmg si rese disponibile, decise che era il caso di ”lasciarlo andare”. Il motivo per cui l’aveva conservato per così tanto tempo stava in una sorta di gelosia che la indusse a tenerlo solo per avere qualcosa di suo, qualcosa di unico. Si tratta indubbiamente di una grande grande scoperta a cui lavoreranno anche i figli. Il brano sarà pubblicato il 1 luglio del 2004, sotto la raccolta “Firenze- Lugano no stop”