Gli Iron Maiden sono una band metal che si è distinta musicalmente, ma anche per i testi. Infatti, la particolarità degli Iron Maiden è il legame con la letteratura: vi sono moltissime loro canzoni ispirate a opere letterarie. E’ sorprendente notare come si possa davvero creare una libreria solo con i brani della band, visto il numero di lavori ispirati alla letteratura. Che dire, un vero Paradiso per chi ama oltre alla musica anche la lettura! Qui abbiamo raccolto dieci canzoni degli Iron Maiden ispirate a libri.
Brave New World
Questa canzone si basa su un libro di Aldous Huxley che ha lo stesso titolo, in Italia conosciuto come Il mondo nuovo. È la title-track del dodicesimo album della band. Il romanzo distopico ha avuto una grande influenza culturale che è penetrata anche nel repertorio degli Iron Maiden con questo brano. Il testo descrive perfettamente lo smarrimento che l’uomo vive in questo mondo nuovo descritto da Huxley.
“Wilderness house of pain, makes no sense of it all
Close this mind dull this brain, Messiah before his fall
What you see is not real, those who know will not tell
All is lost sold your souls to this brave new world”.
Children of the Damned
Tra i brani degli Iron Maiden ispirati ai libri, si annovera anche questa. Ispirata al romanzo I figli dell’invasione di John Wyndham, un libro di fantascienza da cui sono stati tratti film, anche questi richiamati nel brano, come ad esempio il film La stirpe dei dannati del 1964, che è quello che dà il titolo alla canzone. La fantascienza è effettivamente un genere che viene sovente ripreso dalla band.
El Dorado
Si ispira ad una poesia di Edgan Allan Poe che ha lo stesso titolo. Anche la canzone è costruita come una vera e propria poesia con bellissime rime, che in realtà caratterizzano spesso i lavori degli Iron Maiden.
“I’m the jester with no tears
And I’m playing on your fears
I’m a trickster smiling underneath this mask of love and death
The eternal lie I’ve told
About the pyramids of gold
I’ve got you hooked at every turn your money’s left to burn”.
Flight of Icarus
Stavolta gli Iron Maiden non si allacciano a libri direttamente, anche se ne sono stati scritti tanti sull’argomento. Riprende la mitologia greca e nella fattispecie il mito di Icaro. Viene citato tra gli altri da Ovidio ne Le metamorfosi. Si fa riferimento nel brano al suo volo.
“Fly, on your way, like an eagle,
Fly as high as the sun,
On your way, like an eagle,
Fly and touch the sun.
Now the crowd breaks and a young boy appears
Looks the old man in the eye
As he spreads his wings and shouts at the crowd
In the name of God my father I fly”.
The Longest Day
Questo brano si ispira ad un saggio di Cornelius Ryan, che ha lo stesso titolo (in italiano Il giorno più lungo). Si racconta il D-Day, ovvero il primo giorno dello sbarco in Normandia durante la seconda guerra mondiale. La tematica principale è quindi la guerra. Essendo l’opera originale un reportage, anche la canzone non presenta personaggi principali o una caratterizzazione come per i lavori ispirati a romanzi.
“Overlord, your master not your god
The enemy coast dawning Grey with scud
These wretched souls puking, shaking fear
To take a bullet for those who sent them here”.
Lord of the Flies
Come suggerisce il titolo, questo brano si basa su Il signore delle mosche di William Golding, un vero classico della letteratura. Si confà bene all’interesse della band (che si evince già dalle altre canzoni) per i romanzi di genere distopico o che riflettono sul modo che hanno gli uomini di governarsi. Infatti, il romanzo racconta la vicenda di dei giovani che, rimasti bloccati in un’isola senza nessuno se non loro, devono capire come governarsi.
Moonchild
Questa canzone trae ispirazione da La figlia della Luna di Aleister Crowley. Il romanzo unisce storia e magia e trasporta il lettore dentro inquietanti atmosfere. Così fa anche la canzone, con moltissimi riferimenti inquietanti a Satana, ma alla religione in generale. Inizia parlando dei sette peccati capitali, nomina l’arcangelo Gabriele, Lucifero, ecc.
“The twins they are exhausted, seven is this night
Gemini is rising as the red lips kiss to bite
Seven angels seven demons battle for his soul
When Gabriel lies sleeping, this child was born to die”.
Murders in the Rue Morgue
Ancora una volta ad ispirare gli Iron Maiden è Edgan Allan Poe. Il titolo del brano è lo stesso del racconto, in italiano I delitti della Rue Morgue, uno dei più conosciuti di Poe. Viene considerato il primo racconto di genere poliziesco nella storia della letteratura. Il brano fa riferimento all’assassinio, ma non al tipo di assassino che nella storia originale è particolare. La band si distacca dal romanzo e fa parlare un killer in fuga.
“Should I return to the scene of the crime
Where the two young victims died
If I could go to somebody for help
It’d get me out of trouble for sure
But I know that it’s on my mind
That my doctor said I’ve done it before”.
Sign of the Cross
Un riferimento che a noi italiani non può che far piacere: infatti, questa canzone trae ispirazione di Il nome della rosa del nostro Umberto Eco. È il brano di apertura dell’album The X Factor. Come spesso accade nei brani che abbiamo visto, non si tratta di una fedele trasposizione del romanzo magari nella sua trama, ma più che altro di segni, scorci, riferimenti ad un capolavoro della nostra letteratura.
“The sign of the cross
The name of the rose
a fire in the sky
The sign of the Cross”.
Seventh Son of a Seventh Son
Ancora una volta è un romanzo fantasy ad ispirare la band. In questo caso Il settimo figlio di Orson Scott Card. Il brano è la title-track di un album della band, che approfondisce il tema del misticismo e di varie leggende legate al settimo figlio. Nell’album sono presenti altre canzoni che si ispirano alla saga di Card, come The Prophecy e The Clairvoyant.