Il 13 marzo del 1977 è, nella storia del rock, una data certamente non da poco: Iggy Pop e David Bowie, due delle personalità più eccentriche del rock, iniziano il “The Idiot Tour”. Vogliamo raccontarvi, allora, data l’occasione propizia, quella che potremmo definire senza falsa ipocrisia l’amicizia più famosa del rock.
L’incontro tra Iggy Pop e David Bowie
Iggy Pop e David Bowie si incontrano per la prima volta nel 1971 al Max’s Kansas City, un Night Club di New York. Quella notte nacque una grande amicizia, destinata ad avere grandi effetti nella storia del rock.
Il legame tra Iggy Pop e David Bowie
Fortuna vuole che da quell’incontro i due intrapresero anche una vera e propria collaborazione. Fu David Bowie infatti che spronò Iggy a partire con lui per l’Inghilterra e riunire il suo vecchio gruppo, gli Stooges, e fu sempre Bowie a ridare – verso la fine degli anni ’70 – visibilità a Pop, che stava trascorrendo un periodo molto difficile a causa dei problemi persistenti con l’eroina e al recente scioglimento del suo gruppo.
Nel ’76 poi il cantante di Life On Mars? convinse l’amico a seguirlo nel suo tour e i due si trasferiscono a Berlino dove diedero vita a classici di Iggy Pop, come: The Idiot e Lust For Life.
Le due personalità fuori dal comune
Difficile credere che da quell’incontro del ‘71 non potesse che nascere una profonda amicizia che sarebbe entrata nella storia del rock: due personalità estreme e particolari come pochi, tali da eguagliare Freddie Mercury o Jim Morrison (Iggy Pop ne era un grande fan e Morrison fu spesso motivo di ispirazione) e che hanno saputo raggiungere milioni di ragazzi in un momento storico nel quale c’era da confrontarsi con mostri sacri del rock come Led Zeppelin, Queen e Pink Floyd.
Due personalità completamente fuori dal comune; da un lato Iggy Pop, finito in ospedale psichiatrico perché non più capace di controllare la sua dipendenza dall’eroina: una personalità arrivata a fare gesti inverosimili come incidersi una ‘’X’’ nel petto con un coltello da cucina durante un concerto, o rotolarsi sopra schegge di vetro e continuare a cantare come niente fosse. Dall’altro David Bowie, personaggio dalla sessualità ambigua, abituale consumatore di cocaina, artista eclettico, e (si dice) affetto da schizofrenia. Come disse il cantante di The Passenger in un’intervista al New York Times, rilasciata in occasione della scomparsa dell’amico, avvenuta il 10 gennaio del 2016: “Mi ha resuscitato. La nostra amicizia era basata sul fatto che quest’uomo mi ha salvato da un punto di vista professionale e forse anche da un annientamento personale. E’ molto semplice”