Hey Jude, il capolavoro della band britannica
E’ una delle canzoni più iconiche dei Beatles, che si fa fatica a non conoscere o ricordare. Parliamo di Hey Jude, brano pubblicato come singolo nel 1968, nonostante fosse stato pensato originariamente per il White Album. Nonostante il brano vede la sola firma di Paul McCartney, esso è stato accreditato alla coppia Lennon/McCartney.
Il capolavoro della band britannica fu scritto per confortare Julian Lennon, evidentemente triste per il divorzio dei suoi genitori. Quando il britannico venne a sapere della dedica, anni dopo la realizzazione del brano, non poteva che esserne felice: «Paul e io stavamo molto insieme – più di quanto stessi con papà. Eravamo molto amici e sembrano esserci più fotografie di me e Paul che giochiamo piuttosto che di me insieme a mio padre».
Le tensioni dei Beatles dietro il brano
I segreti di cui parliamo riguardano il clima in cui la band di Liverpool viveva nel momento in cui il brano fu realizzato. E’ difficile, ascoltando un grande capolavoro, cercare di cogliere gli umori e le sensazioni che si trovano al di là del brano stesso. In effetti, se non fosse per alcune dichiarazioni che sono state rilasciate successivamente, non sapremmo quante tensioni hanno alimentato anche la nascita di questo brano.
Sono in molti a pensare che a fare da collante, negli ultimi attimi della storia dei Beatles, sia stato George Martin che ha cercato di posticipare uno scioglimento ormai già certo. Ed è proprio il produttore ad essere uno dei protagonisti di questa storia; un libro a lui dedicato (“Sound Pictures: The Life of Beatles Producer George Martin — The Later Years, 1966 – 2016”) e scritto da Kenneth Womack racconta delle grandi tensioni della band britannica, anche in Hey Jude.
Le dichiarazioni di George Harrison e George Martin
In un estratto del libro si possono leggere alcuni dei motivi di quelle tensioni di cui abbiamo parlato precedentemente. Come si può leggere in un estratto del libro, infatti, dove ad aver voce è proprio George Martin: “‘Hey Jyde’, stava rapidamente prendendo forma come una canzone di lunghezza eccessiva. Quando stavamo registrando la traccia, pensavo che lo avessimo fatto per troppo tempo. Era una canzone di Paul, e credo stessimo continuando a girare intorno alla stessa cosa.”
A tal proposito, George Harrison provò a suggerire a Paul McCartney un destino differente per la canzone, poichè era già troppo il tempo dedicato ad un’unica traccia che sembrava essere interminabile. Ma Paul rifiutò snobbando il suo compagno di band, a dimostrazione del fatto che quella coesione e quella complicità dei primi anni erano ormai sparite. Ciò dichiarò Harrison: “Ho scoperto che negli ultimi due anni, la mia libertà di suonare ed essere un musicista veniva ridotta, principalmente da Paul. In situazioni di stesura come quella di ‘Hey Jude’, Paul aveva un’idea fissa in testa e non era aperto ai suggerimenti di nessun altro.”