Lo storico chitarrista dei Genesis Steve Hackett ha rilasciato un’intervista al sito Internet Louder Sound. Nell’occasione, l’artista ha parlato di alcune delle sue preferenze musicali, manifestando le influenze che lo hanno reso una vera star. Il suo ultimo lavoro discografico da solista risale al mese di gennaio del 2019 e si intitola At the Edge of Light. Vediamo cosa ha da dire l’amato musicista originario di Londra.
Il peggior album mai realizzato da Steve Hackett
Prima di tutto, l’intervistatore ha chiesto a Steve Hackett quale fosse stato il peggior album che lui abbia mai inciso. Ha risposto senza alcun indugio: “Nel 1981, ho realizzato un album intitolato Cured. Era la prima volta nella quale ero anche cantante e utilizzai una drum machine di marca Linn. Non direi che sia stato un album terribile, mal eseguito o imbarazzante. C’erano brani interessanti come The Air-Conditioned Nightmare. Tuttavia, non mi piaceva perché avevo ceduto alle pressioni commerciali. Era un disco inquadrato nel suo periodo, che era molto difficile perché le case discografiche richiedevano i singoli ad impatto immediato”.
Il chitarrista al quale Hackett si era ispirato
Qual è stato l’eroe della chitarra di Steve Hackett? “Per me assolutamente Jimi Hendrix. Non era solo un semplice chitarrista, ma aveva un modo di suonare lo strumento e di muoversi tutto suo. Lui e la chitarra erano una cosa sola. Jimi amava improvvisare e prendersi dei rischi, senza avere pausa di sbagliare una nota. Aveva il coraggio di fare in pubblico ciò che gli altri facevano in privato. Era assolutamente lodevole”.
Il miglior album di ogni epoca
A questo punto, l’attenzione del primo chitarrista dei Genesis è stata spostata verso la citazione dell’album migliore di ogni epoca. Anche in questa circostanza, Hackett ha avuto ben pochi dubbi sulla risposta. “Secondo me, il miglior album di sempre è Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, nonostante ci fosse numerosa concorrenza. A quei tempi, nel 1967, l’album sembrava in grado di raggiungere ogni forma musicale conosciuta, spaziando dalle sonorità mediorientali alla musica classica, passando per le tipiche bande musicali”.
L’eroe di culto e la band più sottovalutata
Steve Hackett ha fornito ulteriori particolari relativi ai suoi gusti musicali. Gli è stato chiesto quale fosse il musicista più adorato, il cosiddetto eroe di culto. “È il fantastico armonicista Paul Butterfield, amavo la sua musica quando ero bambino. Il mio disco preferito è l’emozionante Paul Batterfield Blues Band. Se non sbaglio, è uscito nel 1965”. Infine, alla domanda relativa alla band più sottovalutata di ogni epoca, Steve ha citato ancora una volta la Butterfield Blues Band. “Quella volta nella quale sono andato a vederli, erano tutti al massimo della loro forma. Ho assistito al miglior concerto blues che io abbia mai ammirato”.