Viene da chiedersi come sia possibile continuare la carriera di una band dopo la grave perdita di uno dei suoi membri. Abbiamo visto gruppi che non sono riusciti a proseguire, come i Led Zeppelin dopo la morte di John Bonham, e altre che invece sono riuscite ad andare avanti, come gli AC/DC dopo la scomparsa di Bon Scott. Anche i Linkin Park si trovano di fronte ad una scelta difficile – sarebbe giusto continuare senza il leader della band Chester Bennington, oppure sarebbe meglio scrivere la parola fine sulla carriera del gruppo statunitense?
In una recente intervista, il co-vocalist dei Linkin Park Mike Shinoda, ha affermato che la band sarebbe pronta a continuare.
Mike Shinoda sul ritorno dei Linkin Park
Nell’intervista rilasciata a Rock Antenne, Mike Shinoda ha parlato di come la band viva di musica. Tutti i membri amano suonare ai concerti o registrare in studio, per questo impedire loro di proseguire sarebbe in un certo senso malsano, secondo il co-vocalist dei Linkin Park.
Shinoda ha aggiunto anche parole sui numerosi fan della band, che prendono sempre in considerazione. “Finchè ci sarà quella particolare connessione e quell’interesse, sarebbe interessante proseguire la storia dei Linkin Park“.
Il nuovo cantante dei Linkin Park
Una domanda sul futuro della band ha suscitato particolare interesse. Senza Chester Bennington infatti, una possibile sostituzione del cantante potrebbe mandare su tutte le furie i fan più legati alla sua figura o alla sua persona. Proprio su questo argomento Mike Shinoda ha espresso la sua volontà nel non voler sostituire Chester. Egli non è alla ricerca di un nuovo cantante, ma se dovesse accadere, sarebbe una cosa naturale. Si dovrebbe trattare di una brava persona con una ottima forma stilistica, solo in questo casa Shinoda si riterrebbe pronto a provare con un nuovo cantante.
Il Tour da solista di Mike Shinoda
Durante il suo tour da solista, Mike Shinoda ha proposto nuove versioni dei brani dei Linkin Park, con il principale obiettivo di celebrare con i fan la memoria di Chester. Secondo il co-vocalist si tratterebbe di un ritorno alla forma originale dei brani, in cui lui era il primo a cantare in studio per la sua band. La voce di Chester è imparagonabile in diversi punti, facendo sentire ancora di più la sua mancanza.