Fabrizio De Andrè è considerato dalla critica e dal pubblico tra i cantautori più importanti a rappresentativi del panorama italiano, secondo alcuni addirittura il migliore di sempre. Con canzoni del calibrò de “La canzone di Marinella”, “Il Pescatore”, “Amico Fragile” o “Creuza de Ma”, ha dimostrato di poter attraversare numerosi generi, sia dal punto letterario che musicale. Per questi motivi la sua eredità artistica è così importante anche oggi e sicuramente lo sarà ancora per moltissimi anni.
L’importanza di Faber
Alcuni album di Faber sono diventate vere e proprie pietre miliari della musica italiana. Ne è un esempio lampante “Non al Denaro, Non all’Amore, Nè al Cielo” pubblicato nel 1971, un concept album entrato nella storia, grazie ad alcune delle canzoni più note e rappresentative del cantautore genovese, come “Un Giudice”. Come per tutti gli artisti comunque ci sono anche dischi che hanno ottenuto meno successo, malgrado l’indiscussa qualità dell’album. Vediamo dunque alcuni lavori di Fabrizio De Andrè che sono sottovalutati.
“Tutti Morimmo a Stento” – 1968
“Tutti Morimmo a Stento” fu pubblicato nel 198 e costituisce uno dei primi concept album del nostro paese. L’album non è considerato tra i più celebri, quanto meno al di fuori della cerchia degli appassionati, probabilmente poiché non contiene brani di particolare successo. Ciò nonostante la sua importanza è comprovata. In quanto al titolo De Andrè spiegò: “Parla della morte. Non della “morte cicca”, ma della morte psicologica, morale, mentale, che un uomo normale può incontrare durante la sua vita. Direi che una persona comune, ciascuno di noi forse, mentre vive si imbatte diverse volte in questo genere di morte prima di arrivare a quella vera.”.
“Nuvole Barocche” – 1969
“Nuvole Barocche” fu pubblicato nel 1969 e raccoglie le canzoni che Fabrizio De Andrè pubblicò per la casa discografica Karim. Questo secondo lavoro andò a completare il lavoro iniziato con “Tutto Fabrizio De Andrè” nel 1966. Al suo interno sono contenuti brani celebri, tra cui “Carlo Martello Ritorna dalla Battaglia di Poitiers”, “La Canzone dell’Amore Perduto”, “Amore che Vieni, Amore che Vai” e “Geordie”. Probabilmente l’album è sottovalutato proprio virtù del fatto che sia di per sé una raccolta.
“Fabrizio De André in concerto, Arrangiamenti PFM Vol. 2º” – 1980
La collaborazione tra la PFM e Fabrizio De Andrè ha rappresentato uno dei punti più alti della carriera di quest’ultimo. La tournée del 1979 venne registrata in alcune date, per poi dare forma al celebre album live “Fabrizio De André in concerto, Arrangiamenti PFM”. Questo conteneva le canzoni più celebri del cantautore ri arrangiate dalla famosa band progressive italiana. Il volume 2 ha probabilmente ottenuto meno successo del primo poiché la canzoni in esso contenute, ad eccezion fatta per “Bocca di Rosa” e “Il Testamento di Tito”, erano meno famose, fattore che sicuramente non ha contribuito alla diffusione dell’album malgrado il suo altissimo livello da un punto di vista musicale e qualitativo.