Eric Clapton viene considerato da molti come uno dei più grandi chitarristi di sempre, capace di dare vita a brani dalle sonorità incantevoli. Non a caso, tutti lo conoscono con l’appellativo di Slowhand, ossia mano lenta, grazie a quella sua capacità di maneggiare lo strumento con tutta la dovuta delicatezza, unita ad uno stile del tutto personale. Scopriamo insieme quali sono le sue canzoni preferite, inserite in due apposite playlist da lui citate nel corso degli anni in diverse circostanze. Daremo così un’occhiata alle sue passioni musicali seguendo un ordine cronologico ben preciso.
Le otto scelte discografiche di Eric Clapton per Desert Island Discs
Nel suo lungo percorso artistico, Eric Clapton ha rilasciato varie interviste nelle quali ha definito quali fossero le sue canzoni preferite. Nonostante sia sempre stato un grande amante del blues, ha sempre puntato sulla varietà di generi, sottolineando quanto la musica vada ben oltre ogni etichetta predefinita. Un primo esempio è rappresentato dalla sua partecipazione nel 1989 a Desert Island Discs, trasmissione a tema musicale dell’emittente radiofonica Radio 4 della BBC. Ecco quali furono le sue otto scelte discografiche:
- Senza Mama – Renata Scotto
- Au fond du Temple Saint – Ernest Blanc e Nicolai Gedda
- Cross Roads Blues – Robert Johnson
- Feel Like Going Home – Muddy Waters
- I Was Made To Love Her – Stevie Wonder
- Hard Times – Ray Charles
- I Love The Woman – Freddie King
- Purple Rain – Prince
Già da questi brani, si nota la personalità eclettica del chitarrista, che spazia dalla musica d’opera al blues con qualche traccia di rock con estrema facilità. Nel 1990, in occasione del Journeyman Tour Program, Clapton spiegò le sue scelte. Disse che il suo pezzo preferito in assoluto era Purple Rain di Prince, ma adorava anche Muddy Waters e sottolineava quanto gli ascoltatori potessero essere sorpresi per la presenza di “brani operistici tra i suoi dischi più ambiti”. Nella stessa occasione, ad Eric è stato chiesto cosa avrebbe condotto su un’isola deserta. Come oggetto di lusso, ovviamente, ha citato la chitarra. Come libro, Barnaby Rudge di Charles Dickens.
La playlist di Clapton per la rivista Uncut
Nel 2004, Eric Clapton apparve nella copertina della rivista britannica Uncut. Gli editori gli chiesero di realizzare un album destinato agli ascoltatori, con tutti i pezzi preferiti. Ecco quali furono le sue scelte:
- I Love The Woman – Freddy King
- Kindhearted Woman Blues – Robert Johnson
- Hobo Blues – John Lee Hooker
- Special Stream Line – Bukka White
- Hand in Hand – Elmore James
- For Heaven’s Sake – Wes Montgomery
- Statesboro Blues – Blind Willie McTell
- Crepuscule With Nellie – Thelonious Monk
- Alabama Woman Blues – Leroy Carr
- Che Gelida Manina – Luciano Pavarotti
- Chock House Blues – Blind Lemon Jefferson
- Struttin’ With Some Barbecue – Louis Armstrong & The Hot Five
- Pavane, op 50 – Chocur De L’Orchestre Symphonique De Montreal
- Another Life – Pat Metheny Group
- Frankie & Albert – Mississippi John Hurt
Anche in questo caso, Slowhand non ha nascosto la sua duttilità musicale. D’altronde, a più riprese, ha dichiarato di apprezzare band variegate come i Radiohead, i Subdudes, i Massive Attack, Joao Gilberto e i Green Day. Al tempo stesso, ha mostrato una certa propensione per generi ben lontani da quelli canonici, come il rap, l’elettronica, la danza e la musica mediorientale.