Genio e sregolatezza sono la chiave per la creazione di un capolavoro, ma cosa accade quando quest’ultima straripa fuori dagli argini? La sentenza dei famigerati posteri manzoniani arriva sicuramente dalle testimonianze dei Black Sabbath e, in particolare, di Ozzy Osbourne. Negli anni ne abbiamo sentite di ogni sul principe delle tenebre, pur tuttavia, non possiamo fare a meno di rimanere strabiliati dalla miriade di aneddoti che,tutt’oggi, costituiscono la scia del mito Sabbath.
Ozzy Osbourne e il suo rapporto con gli animali
La parentesi del pipistrello nel 1982 a Des Moines è passata alla storia come uno dei punti più bassi dell’esorbitante storia dei Children of the grave, ciò nonostante, negli anni sono arrivate testimonianze, tra cui alcune antecedenti alla decapitazione live del volatile notturno, di ulteriori violenze da parte del padrino del doom nei confronti di un non poco vasto assortimento di fauna terrestre. Possiamo citare, tra i più allibenti, la trucidazione di uno squalo in un albergo di Seattle,la decapitazione,stavolta di una colomba, davanti agli occhi attoniti di alcuni tra i più alti esponenti della CBS e, il più recente, ma non meno cruento, genocidio di gatti in casa Osbourne in seguito ad una presumibile crisi d’astinenza.
Il rapporto dei Black Sabbath con la magia nera
Nel corso di un’intervista per “Kerrang! magazine“, il bassista dei Sabbath racconta alcuni degli aspetti socio-culturali della band, attraversando diverse tematiche, tra cui i loro metodi ispirazionali e gli hobby che solevano coltivare durante i periodi di “ristoro”.
Butler si sofferma,in particolare, sulla sua sfrenata passione per la magia nera e su un aneddoto che ha lasciato affascinati anche gli intervistatori; egli racconta, infatti, di un misterioso libro di magia scritto, a detta sua, in una lingua arcaica, regalatogli da Osbourne stesso. Butler prosegue affermando che, giunto al termine di una tipica serata “Sabbath” all’insegna degli eccessi che contraddistinguono la band di Birmingham, egli avesse avvertito la presenza di un’imponente figura oscura palesarsi nella sua camera, la mattina seguente l’inconsueta apparizione, il libro sembrava essere sparito. L’esposizione della storia al resto del gruppo, afferma Butler, avrebbe portato alla composizione di alcuni degli evergreen dei Sabbath.
Ozzy Osbourne e i numerosi scandali
Nonostante gli stereotipi sull’ Heavy metal, negli anni, abbiano teso a scemare, alcune figure come quella di Ozzy hanno continuato ad alimentare la fiamma dello scandalo e della perdizione relative ad un genere la cui fascia di pubblico è ormai protesa verso la perfezione e la costante richiesta del tecnicismo estremo, non disdegnando i canoni storici del passato, ma rimanendo salda ad esplicite pretese compositive che, dal vivo, non potrebbero essere rispettate se soggette ad uno stato psico-fisico alterato.
Nonostante la deplorevolezza impantanante a cui le controverse menti del marketing hanno confinato alcuni tra i nomi più altisonanti della musica moderna, l’avvento di un pubblico giovane e pretenzioso può aver ampiamente contribuito alla rivalsa di un genere dai tratti nobili e radicati, ormai intorbidito dalle scelte sbagliate di pochi figli prediletti della discografia corrotta.
Ozzy e gli studi condotti sulle mutazioni genetiche
Nel 2010, la società americana “Knome” ha prelevato dei campioni di sangue da Ozzy Osbourne per studiarne il D.N.A, al fine di comprendere le cause scientifiche della sua elevatissima resistenza alle droghe e all’alcool, nonché dell’eccessiva avvezione con cui il padrino dell’ heavy metal è,da sempre, etichettato.
I risultati delle analisi, confermerebbero che, Osbourne sarebbe 6.13 volte più incline rispetto alla media alla dipendenza da alcool, ma anche 1.31 volte più incline a diventare dipendente da cocaina e 2,6 volte ad avere allucinazioni causate dalla marijuana; dati,di certo strabilianti,ma che non soddisfano ancora la curiosità dei fan più affezionati.
I ricercatori che hanno esaminato il sangue di Ozzy, l’hanno definito un vero e proprio miracolo medico senza eguali. La prosecuzione delle analisi sul genoma del principe, ha portato alla scoperta del fatto che questi, scomponga gli elementi dell’alcool molto più rapidamente rispetto alla media. Pare, poi, che il tormento interiore del Madman per eccellenza sia stato una vera manna ai fini della sopravvivenza in questi lunghi anni di lifestyle selvaggio; gli studi,infatti, avrebbero rivelato che, il conflitto tra le componenti ansiogene e quelle adrenaliniche, rendano Ozzy così resistente all’assunzione di droghe e alcool in quantità elevate.