I Dream Theater sono una delle band più importanti del progressive metal. Fondato a Boston nel 1985 da John Petrucci, John Myung e Mike Portnoy, ha avuto diversi cambiamenti di formazione riuscendo comunque a riscontrare ottimi risultati. Dal 2010, quando Portnoy decise di lasciare il gruppo, si vocifera sempre a proposito di una reunion che sembra però un’ipotesi sempre più lontana. Nella loro discografia, i Dream Theater hanno dato spazio a brani elaborati da un punto di vista musicale, ma curati anche per quanto concerne i testi. Un esempio di questa magnifica sintesi è sicuramente l’album Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory. Oggi parleremo di una delle ballad più amate dei Dream Theater, tratta proprio da questo disco: Through her eyes.
Un concept album originalissimo
Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory sarebbe in teoria la seconda parte della canzone Metropolis–Part I: “The Miracle and the Sleeper”, tratta dal disco Images and Words. Infatti, quando fu pubblicata i fan insistettero subito per avere una seconda parte. Anziché incidere una canzone i Dream Theater pensarono di realizzare un intero album, che in realtà riprende solo alcune caratteristiche e si sviluppa in modo autonomo. La storia è famosa e nota a tutti: il protagonista è Nicholas, che si reca da uno psicoterapeuta e si sottopone ad una seduta di ipnosi. Durante questa seduta comincia a ricordare eventi di una vita passata, si tratta di quindi di ipnosi regressiva. Nicholas scoprirà diversi segreti riguardo a quella vita passata, omicidi, drammi, ecc. Con questo disco i Dream Theater hanno volutamente fatto marcia indietro, riprendendo Images and Words con il loro stile delle origini, dopo che Falling into Infinity aveva deluso il pubblico per le sonorità troppo mainstream.
Through her eyes
Through her eyes è il brano che più di tutti forse rappresenta il legame tra Nicholas e la persona che ha scoperto essere in un’altra vita: Victoria, una donna che è stata brutalmente uccisa. Il brano è costruito specularmente rispetto a Through my words, un’altra ballad del disco. Mostra proprio con grande delicatezza la tristezza che prova Nicholas nello scoprire di aver avuto una vita felice, a differenza del suo alter ego. Deciso a scoprire tutto sulle tristi circostanze della sua morte, cosa che come sappiamo però gli procurerà una fine tremenda. Nicholas, attraverso gli occhi di questa donna, vede tutto ciò che lei ha visto, sente ciò che ha sentito lei, ecc. Finché non trova la sua tomba e, dopo essersi lasciato andare alla tristezza, capisce di avere una speranza. La speranza che la vita non finisce lì, in una bellissima credenza di reincarnazione che accompagna tutto l’album, dal contenuto molto filosofico.