Come se non fosse già al centro di centinaia di polemiche, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump peggiora la sua immagine, deridendo Bruce Springsteen durante un comizio a Minneapolis, in Minnesota. Inoltre, ha rotto un patto molto importante con l’eredità lasciata dall’artista Prince. Scopriamo insieme cosa è accaduto.
Le parole di Donald Trump contro Springsteen e la Clinton
Durante un comizio a Mennapolis (Minnesota), il 9 ottobre, Donald Trump ha criticato la presenta del Boss nei comizi della sua avversaria politica Hilary Clinton, durante le elezioni del 2016. “Io non ho avuto bisogno di Beyoncé e di Jay-Z, non ho avuto bisogno del piccolo Bruce Springsteen. Faceva due canzoni e se ne andava, a quel punto la folla lo seguiva e andava via. E lei continua a parlare di fronte alla solita pessima folla. La cosa più folle che io abbia mai visto.”
Il caso ‘Purple Rain’ di Prince
La cosa peggiore avvenuta durante il comizio a Minneapolis è stata l’utilizzo da parte del presidente del brano Purple Rain di Prince, pur avendo promesso agli eredi dell’artista di non utilizzarla mai più. La Prince Estate – gestore dell’eredità – ha immediatamente pubblicato una risposta sul Twitter per la rottura del patto con il presidente degli USA: “Il presidente Trump ha suonato ‘Purple Rain’ di Prince stasera in occasione di un evento elettorale a Minneapolis, nonostante avesse confermato un anno fa che non avrebbe usato musica di Prince per la campagna. La Prince Estate non darà mai il permesso al presidente Trump di usare le canzoni di Prince“.
President Trump played Prince’s “Purple Rain” tonight at a campaign event in Minneapolis despite confirming a year ago that the campaign would not use Prince’s music. The Prince Estate will never give permission to President Trump to use Prince’s songs. pic.twitter.com/FuMUPzSWOe
— Prince (@prince) October 11, 2019