L’abbandono di Roger Waters non ha per nulla sconvolto l’assetto della formazione originaria, che è riuscita a rifarsi attraverso alcuni lavori che – benchè siano stati bollati da molti come fallimentari – hanno offerto tanta qualità e molta dell’ideologia dei Pink Floyd stessi. Ovviamente, per riuscire a mettere in piede un progetto di questo tipo, c’è stato bisogno di una minore collaborazione e di una capacità di assunzione maggiore. Di fatto, gli unici due musicisti dell’album sono David Gilmour e Nick Mason, mentre i musicisti assunti per la sua realizzazione sono stati tantissimi. Ma com’è stato possibile che David Gilmour abbia assunto così tanti musicisti? E’ stato lo stesso leader a parlarne all’interno del suo podcast, in cui ha contestualizzato la realizzazione di A Momentary Lapse of Reason.
I musicisti che hanno collaborato per la realizzazione di A Momentary Lapse of Reason
Come detto precedentemente, la formazione “fissa” che ha provveduto alla realizzazione di A Momentary Lapse of Reason era composta dai soli David Gilmour e Nick Mason, impegnati – rispettivamente – in chitarra e voce il primo, con la batteria il secondo. Tantissimi sono stati i musicisti che hanno collaborato per la realizzazione dell’album, i seguenti:
- Michael Landau – chitarra
- Tony Levin – basso, chapman stick
- Richard Wright – pianoforte, voce, Kurzweil, organo Hammond
- Bob Ezrin – tastiera, percussioni
- Jon Carin – tastiere aggiuntive
- Bill Payne – organo Hammond
- Pat Leonard – sintetizzatore
- Carmine Appice, Jim Keltner – batteria
- Steve Forman – percussioni
- Darlene Koldenhaven, Carmen Twillie, Phillis St. James, Donnie Gerrard – cori
- John Halliwell – sassofono
- Scott Page – sassofono tenore
- Tom Scott – sassofono alto e soprano
Perchè David Gilmour ha scelto questi musicisti?
A questo punto, a vedere la presenza così folta di nomi che abbiano contribuito alla realizzazione di A Momentary Lapse of Reason, ci si chiede come sia stato possibile che David Gilmour abbia assunto tutte queste persone per la realizzazione dell’album. Le conoscenze musicali sicuramente non gli mancavano, ma data la situazione dei Pink Floyd, perchè tutti hanno accettato di far parte del progetto?
E’ stato lo stesso David Gilmour a parlarne all’interno del suo podcast, in cui ha spiegato: “Beh, sai, mentre guardo band e altre cose prendo appunti sui musicisti e ho sempre avuto, avevo alcuni ragazzi extra che volevo far entrare [nel progetto] e ovviamente avevamo bisogno di un bassista. C’è stato un duro lavoro con Guy [Pratt] e Jon Carin è stato un brillante tastierista che ho incontrato al Live Aid. Ciò che ho fatto con Bryan Ferry e Jon nella band [ha dimostrato che Joe] era molto, molto bravo.”
E ancora: “Pensavo avessimo bisogno di un percussionista e di un po’ di sentimento, che avessimo bisogno di alcune grandi figure, di un’azione. […] Era un nuovo momento per Pink Floyd e volevo alcune persone che attirassero l’attenzione. Quindi, Gary Wallace era un percussionista che avevo visto in uno spettacolo ed era così vivace, così accattivante che pensavo di doverlo coinvolgere. Così ho messo insieme questa banda di “giovani pistole”, così come potresti chiamarla.”