La storiografia musicale è fatto tanto di canzoni originali quanto di rivisitazioni e cover. In un continuo rimando di citazioni e tributi, artisti e rockband si dilettano nell’esecuzione di pezzi storici dei loro colleghi. Alcune cover sono leggendarie – forse ancor più famose dei pezzi originali – ma altre, ugualmente degne di merito, sono pressoché sconosciute ai più. Scopriamo in questo articolo le migliori cover rock di tutti i tempi, ma spesso dimenticate.
TAINTED LOVE, MARYLIN MANSON – ORIGINALE DI GLORIA JONES (1964)
Con Tainted Love ci troviamo di fronte ad una di quelle canzoni dalle molte vite. Scritta da Ed Cobb venne registrata per la prima volta da Gloria Jones nel 1964. La cantante poi ne fece una seconda versione nel 1976. L’originale della Jones non riuscirà mai a decollare del tutto e bisognerà attendere il 1981, con la cover della band britannica Soft Cell – per veder costruita la base sulla quale si svilupperanno le successive rivisitazioni.
Dopo che i Soft Cell riadattano con successo la canzone di Gloria Jones, in chiave synth pop, il pezzo viene ripreso da Max Raabe, i Prozac + e gli Scorpions. Infine, nel 2001, sarà Marilyn Manson ad inciderne un’ulteriore versione per la colonna sonora del film Non è un’altra stupida commedia americana.
ME AND BOBBY MCGEE, JANIS JOPLIN – ORIGINALE DI ROGER MILLER (1969)
Me and Bobby McGee è una canzone scritta da Krist Kristofferson e Fred Foster, incisa tra gli altri da Roger Miller nel 1969. Come per molti altri pezzi in classifica, sarà solo con la cover uscita postuma di Janis Joplin – nel 1971 – che il brano scalerà le classifiche fino ad arrivarne in vetta. La regina del Blues ne eseguì una versione per il suo album Pearl, solo pochi giorni prima della morte – avvenuta il 3 Ottobre del 1970.
Nella versione originale di Kristofferson, Bobby McGee è in realtà una donna. Ma quando Janis Joplin se ne appropriò, cambiò il sesso della protagonista e anche alcune parole del brano. L’autore – amico, e per un certo periodo, partner della cantante – dichiarò più volte di non aver scritto il pezzo per lei.
SUPERSTITION, STEVE WONDER – ORIGINALE DI JEFF BECK (1972)
Il caso di Superstition è il più particolare di questa classifica, delle migliori cover rock quasi dimenticate. Si tratta di un pezzo in cui canzone originale e cover si confondono e si intrecciano. Superstition venne infatti scritta da Steve Wonder per Jeff Beck nel 1972 – passato alla storia anche come compagno di band di Jimmy Page e Eric Clapton negli Yardbirds.
Ma, su insistenza del suo manager, Wonder fu convinto a riprendersi il brano, mentre all’altro fu lasciato Cause We’ve Ended as Lovers. Successivamente – pezzo originale e cover si sono confusi di nuovo – quando anche Beck ne eseguì una rivisitazione.
NOTHING COMPARES TO YOU, SINEAD O’CONNOR – ORIGINALE DI THE FAMILY E PRINCE
Nothing Compares to You è senza ombra di dubbio uno dei brani più conosciuti della musica internazionale. Scritto originariamente da Prince – per il suo progetto parallelo con i The Family – è stato consacrato definitivamente dalla bellissima cover di Sinead O’Connor.
Cantante irlandese che incluse la canzone nel suo album I Do Not Want What I Haven’t Got. La sua versione come singolo riscosse infatti un successo planetario e il videoclip – passato spessissimo su MTV negli ani ’90 – è ancora oggi uno dei più riconoscibili della storia.
POLICE ON MY BACK, THE CLASH – ORIGINALE DI EQUALS
Infine, concludiamo la classifica delle migliori cover rock che forse non tutti conoscevano, con Police on my Back, pezzo che ha portato al successo i The Clash. Ma in realtà canzone originale degli Equals.
Il brano – scritto appositamente contro il regime dell’Apartheid in Sudafrica da Eddy Grant – era stato inserito infatti nell’album Baby, Come Back della formazione inglese. I Clash – capeggiati da Joe Strummer – ne hanno realizzato una cover di successo nel 1980, aggiungendo quell’iconica rabbia punk rock che era il loro marchio di fabbrica.