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Come si sono formati i Radiohead?

La musica non è fatta solo di belle canzoni e brani memorabili. Artisti e musicisti internazionali hanno dalla loro un repertorio di storie e aneddoti che è parte integrante della loro storia. Le ragioni dietro uno scioglimento, l’origine delle band più iconiche e influenti del mondo, scandali, avventure e concerti intramontabili degni di essere raccontati. Scoprire ad esempio quando e come un gruppo ha visto la luce può rivelarsi estremamente interessante per scoprire le radici e i motivi fondanti della musica che verrà dopo. Oggi vogliamo concentrarci su una della formazioni di rock alternativo più conosciute e famose del genere, anche in concomitanza con l’annuncio del nuovo disco solista di Thom Yorke. Come si sono formati i Radiohead?

Gli On a Friday della Abingdon School

I Radiohead non sono sempre stati come siamo abituati a conoscerli ora. Il primo nucleo della band infatti era formato solamente da Thom Yorke e Colin Greendwood. I due frequentano assieme una scuola privata, per soli maschi, ad Oxford, la Abingdon School. Nel 1982 si uniscono ai TNT, un gruppo punk di cui Thom diventa subito il cantante perchè “nessuno voleva farlo”. Quando realizzano però la morte del genere decidoro di fondare una band tutta loro. Nel 1986 assieme anche a Ed O’ Brien e Philip Selway danno origine ai On a Friday. Tutti i venerdì i quattro ragazzi si incontrano nell’aula di musica della scuola per fare le prove. Ben presto la formazione viene completata dal fratello minore di Colin, Jonny Greenwood. Il suo ruolo da tastierista non dura molto e alla fine diventa la chitarra solista degli On a Friday. Nello stesso anno della nascita si tiene il primo concerto della band alla Jericho Tavern.

I cinque dovevano essere abbastanza irrequieti negli anni successivi alla formazione perché nel 1991 cambiano il proprio nome in Shindig – anche se per un breve periodo. I primi primi live nella zona di Oxford li fanno diventare abbastanza famosi nell’ambiente locale. Durante una di queste esibizioni – l’8 Agosto del 1991 – i cinque vengono notati da Chris Hufford, produttore e proprietario di uno studio di registrazione, che rimane completamente folgorato da loro e dall’esibizione di Yorke. Manic Hodgehog è il primo demo registrato grazie a Hufford, con tre brani confluiti poi in Pablo Honey e due canzoni da live. La fortuna definitiva degli On a Friday arriva il 21 Dicembre 1991 quando firmano il loro primo contratto discografico con la EMI di Londra.

La nascita ufficiale dei Radiohead

Si può dire che fino al 1991 la band di Thom Yorke e compagni sia rimasta in una sorta di limbo. Tra esibizioni live che gravitavano intorno a Oxford e demo tapes registrate in uno studio di registrazione locale. In quell’anno, dopo essere stati ascoltati da vari produttori musicali, la firma con la EMI di Londra sancisce la nascita definitiva dei cinque come band. Dopo solo due mesi dal contratto il rappresentante dello studio discografico che aveva messo una buona parola per loro, spinge insistentemente per un cambio di nome. On a Friday non funziona più così – secondo la storia – l’uomo scrive il nome di cinque canzoni su un pezzo di carta e dice ai ragazzi di sceglierne uno. La scelta ricade su Radio Head dei Talking Heads, dall’album True Stories del 1986.

Nella temperie rock dei primi anni ’90 la musica si era decisamente arenata. Bisognava aspettare l’esplosione del fenomeno Nirvana per assistere ad una svolta decisiva nel genere. Kurt Cobain cambia decisamente le carte in tavola e per i Radiohead l’ambiente americano è molto più allettante di quello inglese. La band guarda con attrattiva e suggestione oltreoceano, mettendosi contro buona parte della critica natia ancor prima di sfondare seriamente. La giusta scelta da parte dell’etichetta discografica è quella di affiancare a Thom Yorke e compagni un team di produzione americano che traghetta i Radiohead direttamente verso Creep. Il primo disco, Pablo Honey, sebbene allontanato successivamente anche dalla band stessa, sarà il fondamento di tutto il sound e la musica che verranno dopo.

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