I Ghost rappresentano, nel panorama musicale contemporaneo, uno degli esempi più celebri di entità musicale che si possano osservare nel mondo del metal. Al di là di un discorso prettamente numerico, che premia la formazione svedese e che ha portato la stessa a ottenere un grande successo mediatico, non si può fare a meno di indicare tutti quei prodotti, quelle caratteristiche e quelle funzioni della band che hanno portato la band a farsi portavoce di un cambiamento estetico, artistico e culturale del genere del metal, tale da determinare una profonda rivoluzione in un genere in continuo cambiamento. Vogliamo parlarvi, all’interno di quest’articolo, del grande fenomeno Ghost B.C., formazione svedese di grandissimo livello che ha rivoluzionato il mondo del metal.
Le caratteristiche estetiche dei Ghost: Papa Emeritus e Nameless Ghouls
Se le informazioni biografiche – facilmente ritrovabili in ogni portale – della formazione svedese permettono di conoscere quale sia la band stessa, quali i suoi caratteri, è nell’analisi di qualcosa che evada dai canoni standard che si coglie tutta quella rivoluzione di cui parliamo, e che porta i Ghost a proporsi attraverso un modo innovativo e rivoluzionario di fare, vedere, pensare e produrre: una modalità che, vale la pena ribadirlo ancora una volta, ha convinto così tanto da portare la formazione svedese a ottenere un successo inimmaginabile.
Innanzitutto sono le caratteristiche estetiche ad essere proprie di una band come i Ghost: nulla di originale, sia chiaro, dal momento che in tantissimi – nel mondo del rock e del metal – hanno già proposto maschere, volti coperti e immagini modificate per una questione prettamente comunicativa. I Ghost sono figli di una tradizione che vede nei Kiss dei grandi iniziatori, negli Slipknot degli interpreti geniali e in tante, innumerevoli, formazioni una controproposta originale e sempre più estremizzata. La maschera è quel senso ideologico e sociale che Pirandello faceva suo in una proposta letteraria molto felice, ma che in tanti, nel mondo della filosofia e della sociologia, hanno proposto secondo forme differenti.
A ciò si aggiunge un dominio estetico di grande rilievo, e che ha reso la band attrattiva: il continuo cambiamento di un leader che – almeno nei propositi della band – si ritrova ad essere Papa Emeritus per un solo album, salvo poi essere sostituito da un Papa più giovane, e accerchiato da un gruppo di otto Nameless Ghouls. Che si tratti di realtà o finzione (il leader della band è stato svelato, si tratta di Tobias Forge), non c’è dubbio che sia una mossa geniale.
Il sound dei Ghost e la rivoluzione del metal
Se volessimo ritrovare le cause del successo dei Ghost solo in una questione d’immagine non staremmo realizzando un articolo musicale ma una recensione di marketing e di aspetti comunicativi; in altre parole, se nel genio di costume che c’è dietro le maschere e i modi di apparire c’è da prestar fede riconoscendone il talento, non si può fare a meno di considerare tutto quel grande dominio artistico che caratterizza la metal band svedese.
Facciamo fatica, a dire il vero, a parlare di “metal band”, dal momento che il sound dei Ghost non si rispecchia, e non vuole che ciò accada, in un’etichetta precisa o in un genere musicale che sia ben definito. Parliamo di una band che ha saputo evolversi passando da sonorità dure ad altre più “festaiole”, da brani cupi a canzoni orecchiabili, da un heavy metal puro ai suoi sottogeneri doom e stoner, fino a raggiungere la complessiva di un progressive rock e metal, espresso specialmente negli ultimi lavori della band che succedono al più grande e riconosciuto pilastro della formazione, Infastissumam. E se è vero che tutta questa differenza la si riscontra in quattro album, alla luce dei lavori futuri che sicuramente (e ci auguriamo il più presto possibile) avverranno, siamo sicuri che questa rivoluzione continuerà ad avvertirsi con nuove e più complesse forme, che faranno dei Ghost un prodotto globalmente perfetto.