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Chi ha inventato la prima chitarra elettrica?

Le rockstar la usano da anni. Band e gruppi leggendari la portano sul palcoscenico, per emozionare e fomentare il proprio pubblico. Che accompagni o spicchi nitida sugli altri strumenti, la chitarra elettrica ha indubbiamente un fascino intramontabile. Ma, siamo forse così abituati a vederla e sentirla suonare, che abbiamo smesso di interrogarci sulle sue origini. Ad esempio, chi ha inventato questo strumento? Scopriamo in questo articolo la storia e i segreti della chitarra elettrica.

CHITARRA ELETTRICA, EVOLUZIONE E STORIA

Partiamo innanzitutto con il delineare la macro-evoluzione della chitarra elettrica. In un certo momento della storia – agli inizi del ‘900 – si sente l’esigenza di avere uno strumento che racchiuda in sé le caratteristiche della chitarra acustica ma anche la capacità, peculiare, di non lasciarsi sovrastare dal suono degli altri strumenti. Grazie alla nascita delle orchestre blues e jazz, ci si era infatti resi conto che la chitarra acustica presentasse una limitata amplificazione.

Ingegneri del suono e produttori di strumenti si misero dunque al lavoro su un nuovo modello che avesse un volume maggiore, mantenendo alcune caratteristiche del timbro della chitarra classica. Il primo a condurre esperimenti in tal senso fu Lloyd Loar progettista della Gibson dal 1920 al 1924.

I PRIMI ESPERIMENTI E LE PRIME INTUIZIONI SULLA CHITARRA ELETTRICA

Dal 1920 al 1924 dunque, Lloyd Loar conduce i primi esperimenti – in seno alla casa di produzione Gibson – per ottenere un innovativo modello di chitarra. Uno strumento che ammiccasse alla sorella acustica ma avesse, in più, maggior capacità di amplificazione. Loar iniziò i suoi studi, ponendo dei rilevatori in prossimità delle corse.

La prima e vera intuizione sulla chitarra elettrica si deve però a Adolph Rickenbacker, nel 1931, anno durante il quale costruì il primo pick-up elettromagnetico. La funzione di questo strumento, come ormai è noto, era trasformare le vibrazioni delle corde della chitarra in impulsi elettrici. Rickenbacker applicò il suo pick-up sperimentale a degli strumenti acustici, arrivando alla costruzione di una chitarra lap steel – dal nome Frying Pan Guitar.

CHITARRA ELETTRICA, LA PRODUZIONE DA PARTE DELLA GIBSON

Dopo le prime intuizioni di Adolph Rickenbacker e la sua Frying Pan Guitar, ci pensò la Gibson ad avviare una produzione in serie di una chitarra semi-acustica. Nel 1935 uscì il modello ES 150 con cassa di risonanza, aperture a “f” sulla tavola e un unico pick-up. Sebbene la chitarra della Gibson avesse riscosso un notevole successo, molti provavano a costruire delle chitarre elettriche semplicemente aumentando il suono di quelle acustiche. Lo svantaggio principale era l’insorgere di un fastidioso feedback acustico.

Nel 1941 Les Paul, per tentare di risolvere questo problema, costruì un prototipo chiamato The Log. Il musicista e inventore propose l’idea alla Gibson, che però la rifiutò. Al modello di Les Paul fecero seguito molti altri, che svilupparono e definirono i canoni della moderna chitarra elettrica. Nel 1948 ad esempio, fu la volta del progettista Leo Fender, che crea la Broadcaster – un modello con due pick-up e un corpo di legno massiccio, che creò il concetto di chitarra solid body.

 

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