Che Bohemian Rhapsody abbia inviso le platee, irrompendo con prepotenza nel panorama cinematografico è un dato di fatto. Le critiche contrastanti e i responsi altalenanti hanno visto, nel corso dei mesi; parole d’encomio per l’interpretazione magistrale di Rami Malek nel ruolo di Freddie Mercury; ad aspre critiche nei confronti della trama e dell’esposizione totale delle vicende.
Nel corso di un’intervista per “Classic Rock Magazine”, Roger Taylor attacca aspramente il mondo della critica cinematografica in generale, considerando il giudizio degli addetti ai lavori come un concetto strumentalizzato privo della gioia di chi vede un film per passione. “Il responso di un critico è quello di una persona che guarda 40 film a settimana col solo scopo di valutarli (…). Non mi affiderei mai a una persona così, considero più veritiero il giudizio del popolo del web che ha acclamato il film e; dei fan che hanno saputo apprezzare lo spettacolo al cinema”.
Il batterista, ha aggiunto che la critica abbia tentato di sabotare, non solo il film, ma anche la florida carriera dei Queen dato che, a detta sua, la fama di cui gode il gruppo non gioverebbe ad una “vecchia” nazione come il Regno Unito.
Bohemian Rhapsody e l’influenza sui giovani
Nonostante i contrasti della critica e gli screzi sorti a monte della questione, risulta innegabile come Bohemian Rhapsody sia stato un lasciapassare per le nuove generazioni che; sono riuscite ad interfacciarsi con un mondo fino ad allora considerato di nicchia o, quanto meno, sorpassato, dalle grandi masse. Il pathos e l’eccitazione innescati dal biopic hanno influenzato, non solo i gusti musicali di una nuova generazione, ma anche i modelli socio-culturali ad essa relativi. Dato l’elevato apporto di consensi al box office da parte della clientela; delineando anche un nuovo modo di fare cinema incentrato sull’informazione, seppur romanzata, e sulla documentazione storica di un bagaglio culturale collettivo vasto e formalizzante.
Le parole di Brian May rispetto alla critica
Brian May, chitarrista della band; ha esposto il suo parere riguardo le critiche nei confronti del film in maniera particolarmente pacata rispetto al collega, nel corso di un’intervista per “Exclaim!”. May afferma che, proprio come alcuni dei lavori discografici passati del gruppo, il biopic ha saputo difendersi bene dalle critiche, uscendone vincitore e risultando un’opera amabile e, col senno di poi, di tendenza.