Dopo il planetario successo ottenuto da Bohemian Rhapsody, biopic su Freddie Mercury e i Queen, in molti si sono chiesti se verrà realizzato un sequel. La pellicola, uscita a Novembre 2018, ripercorre i primi quindici anni della band britannica, fino al Live Aid del 1985. I fan avranno la possibilità di vedere sul grande schermo anche gli ultimi anni di Freddie Mercury?
Il successo di Bohemian Rhapsody
Ormai il trionfo globale del biopic sui Queen, e in particolare Freddie Mercury, è un fatto assodato. Non solo la pellicola ha battuto qualsiasi record possibile al botteghino. Ma la scalata verso il successo è culminata con la vittoria di Rami Malek agli Oscar 2019. L’interprete di Freddie Mercury si è portato a casa la statuetta come Miglior Attore Protagonista, dopo essersi aggiudicato anche un BAFTA Award.
Sebbene Bohemian Rhapsody sembrerebbe non potersi superare più di così, sono molti quelli che vorrebbero veder trattata la storia degli ultimi anni di Freddie Mercury. Molti fattori renderebbero un sequel verosimile, se non addirittura legittimo. Qualche mesi fa Brian May aveva scherzato sulla possibilità di realizzare un seguito per il biopic, ma poi non era stato più detto nulla in merito.
Da dove riprendere la storia?
Abbiamo detto che Bohemian Rhapsody ripercorre i primi quindici anni dei Queen, dal 1970 al Live Aid del 1985. Coprire un arco temporale così corposo in una pellicola cinematografica di due ore non è sicuramente semplice. La produzione ha dovuto fare delle scelte che inevitabilmente hanno portato a critiche. Si è sorvolato sul periodo in cui Freddie Mercury scoprì la sua malattia o, ancora, sulla relazione con Jim Hutton.
I fan non hanno lasciato correre e si è alzato un vero e proprio polverone mediatico. In Bohemian Rhapsody Freddie Mercury scopre di essere sieropositivo prima del Live Aid, che conclude la pellicola. Nella realtà invece, tale scoperta risale a dopo il concerto. La sua relazione con Hutton è trattata in modo marginale. Nella realtà l’uomo rimase accanto a Mercury fino alla morte. Al contrario, la bisessualità di Freddie e la sua relazione con Mary Austin sono stati trattati approfonditamente.
Dopo il Live Aid del 1985
Indubbiamente il Live Aid è stato un evento importante nella storia dei Queen e il fattore che gli ha permesso di ritrovarsi e ripartire. Ma da quel momento la loro storia è andata avanti così come la vita di Freddie Mercury. La band collezionò altri successi come gli album A Kind of Magic del 1986, The Miracle del 1989 e Innuendo del 1991.
Freddie Mercury morì nel Novembre del 1991 ma fino alla fine continuò a cantare, comporre e registrare pezzi che sono stati raccolti nel disco postumo Made in Heaven, uscito nel 1995. Dando un’occhiata a tutti questi elementi, un sequel sembra quanto mai possibile. Un modo per rendere giustizia agli altri aspetti della storia di cui i fan hanno sentito la mancanza. La cautela dovrebbe comunque essere tanta. Cosa raccontare e come raccontarlo sono armi a doppio taglio, che possono portare alla gloria come alla critica più feroce.
Secondo alcune indiscrezioni il sequel potrebbe trattare la storia dei Queen dopo la scomparsa di Freddie Mercury. Ma è altamente improbabile che il pubblico sarebbe interessato ad un capitolo del genere. Allo stesso modo, raccontare gli ultimi tempi della malattia di Mercury, sarebbe forse troppo doloroso e drammatico. Secondo altre voci ancora, si potrebbe pensare di terminare il sequel con il concerto tributo in onore di Freddie Mercury avvenuto il 20 Aprile del 1992. Come ha detto il produttore di Bohemian Rhapsody, Graham King: “Bisogna sollevare il pubblico, non farlo deprimere o rattristare per Freddie e per ciò che ha passato”.