Rockstar fallita, criminale, mitomane: Charles Manson era questo e tanto altro. Nato a Cincinnati il 12 novembre del 1934 e morto all’età di 83 anni dopo aver trascorso metà della sua vita in galera, Manson è stato uno dei più famosi -e feroci- criminali della storia degli Stati Uniti. Charles Manson, per chi non lo sapesse, era davvero ossessionato dal cosiddetto “White Album”, disco intitolato originariamente “The Beatles” e pubblicato dai Fab4 il 22 novembre del 1968. Secondo alcuni membri sopravvissuti della ‘Family‘, Manson comprò il disco poco dopo la sua uscita e ne rimase completamente affascinato, quasi ossessionato. Era solito, infatti, ascoltarlo e farlo ascoltare durante le riunioni “in famiglia”.
L’ossessione di Charles Manson per il White Album
Manson iniziò presto a sclerare, affermando che il disco dei Beatles gli volesse dire qualcosa, voleva lanciargli un messaggio, indicandogli la prossima apocalisse e guerra razziale. Nel proprio delirio criminale Manson aveva interpretato il White Album come una parafrasi dell’Apocalisse di Giovanni. I Fab Four, invece, rappresentavano per lui i 4 cavalieri dell’Apocalisse che, in un modo o in un altro, cercavano di comunicare (soprattutto tramite i loro brani) l’imminente olocausto raziale che presto o tardi avrebbe annientato la popolazione bianca.
Certo, analizzando il periodo storico e sociale, effettivamente il White Album fu pubblicato in un clima di particolari tensioni razziali negli USA e diffuse dai mass media in tutto il mondo, ma l’ossessione di Manson andava ben oltre.
Le tracce dell’album che maggiormente hanno alimentato la sua ossessione
Secondo le ricostruzioni di Vincent Bugliosi, procuratore generale e legale del caso che ha portato alla morte di Sharon Tate (moglie di Roman Polanski) e dei coniugi LaBianca per mano della ‘Family’ di Charles Manson, ci furono diverse tracce ad alimentare ed eccitare la maniacale e psicotica ossessione del criminale più famoso d’America.
Glass Onion: il testo contiene inizialmente un riferimento “agli altri”, i ‘privilegiati’ tanto odiati da Manson.
Happiness is a Warm Gun: qui, già dal titolo, si può intuire molto (“la felicità è una pistola calda”).
The Continuing Story of Bungalow Bill: anche qui c’è una frase che rimanda alla violenza (Hey Bungalow Bill, what did you kill?)
I’m So Tired: classico esempio di “fenomeno del backmasking” in cui c’è un chiaro riferimento alla morte di Paul McCartney
Piggies: il testo -scritto da Harrison- è un attacco al materialismo della società contemporanea
Helter Skelter: forse la canzone che più ha influenzato Manson per la sua strage. Rappresentò per lui l’origine del caos generato dalla lotta tra bianchi e neri.